Il vicedirettore: «Il Napoli rappresenta, in questo panorama non esaltante, una felice eccezione per saggezza di investimenti e continuità dei risultati. Una profanazione il gesto a Callejon»
Il commento di Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport sugli episodi che hanno caratterizzato la sfida contro il Frosinone, e più in generale l’ultimo periodo del Napoli. Non si tratta di episodi calcistici, ma bensì dell’atteggiamento dei tifosi, del loro “Meritiamo di più”, che definisce
“la declinazione calcistica di quella malattia del paese che ha trasformato i desideri dei cittadini in pretese e ha gettato l’opinione pubblica in una piazza gonfia di rabbia”
Non si parla solo di una partita di pallone e del voler vincere ad ogni costo, ma di una situazione che coinvolge tutta la città
“Da queste parti il “dirittismo” è endemico. Ogni su recrudescenza riporta Napoli indietro di decenni”
Il gesto del restituire la maglietta sudata a Callejon al termine della partita è diventato segno di questo pretendere esasperato, cieco, che nega ogni realtà, come quella di Callejon al quale non si può assolutamente imputare nulla. Il giocatore con più presenza in azzurro da quando è arrivato, che ha sempre dimostrato, senza protagonismi, impegno e attaccamento alla maglia.
La via d’uscita – conclude Barbano – è proprio nella la città, quella dei tifosi non organizzati, ma appassionati. Bisogna essere realistici, che non vuol dire nascondere la delusione per non aver vinto nulla e un finale di stagione sotto tono, ma
“tenere conto che con l’arrivo di Ancelotti è iniziato un nuovo ciclo ed è presto per sancirne il fallimento; che la Juve dispone di una forza finanziaria sufficiente ad uccidere il campionato; che l’intero calcio italiano paga il prezzo di opacità gestionali, ritardi infrastrutturali e inadeguatezze organizzative; che, da ultimo, il Napoli rappresenta, in questo panorama non esaltante, una felice eccezione per saggezza di investimenti e continuità dei risultati”.
