L’utopia realizzata: due terzini che crossano. Piotr maestoso come una marcia di Purcell. Ottimi Malcuit, Insigne e Callejon
MERET. Per ottanta minuti si gode un tranquillo e meritato riposo in terra elvetica. Poi negli ultimi dieci minuti accade l’imponderabile e il povero Meret incassa un rigore-sfregio dello sbruffone Kololli. Lo Zurigo potrebbe persino farne un altro ma è proprio il pipelet azzurro a evitare la beffa, opponendo il corpo alla semirovesciata di Khelifi – 7
Al 15’ si impapera sotto porta come successo poco prima al collega elvetico: per fortuna è più rapido e ci mette subito una pezza passandola a KK. Quel rigore è una vera e propria onta, povero Alex! – 6,5
MALCUIT. Avere due terzini che crossano è un’altra utopia realizzata da Re Carlo. E Riccioli d’Oro spinge che è una bellezza. L’assist del secondo gol è tutto suo. Al 69’ Malcuit fa spettacolo sulla fascia con la complicità di Ounas, appena entrato. Unica macchietta, non macchia, quel fallo sospetto su Kololli in area di rigore – 7
Sono passati solo 2 minuti e mezzo dall’inizio della partita che lui già fa la prima incursione sulla fascia e arriva fino all’area avversaria. Cross (più precisi di quelli di Faouzi, mi è sembrato), ottima fase difensiva, è sempre l’uomo in più davanti, c’è qualcosa che non sappia fare Malcuit? – 7
MAKSIMOVIC. Il Corazziere Serbo vigilia bene su Odey e Kololli, ma balbetta qualche volta di troppo in fase di impostazione. Quisquilie, visto il risultato, ma in futuro servirà molta più attenzione. Sul fallo da rigore: in questi casi si fischia, ma è difficile tagliarsi la mano lì per lì – 5,5
Al 1’ minuto già se la cava egregiamente nonostante il pressing dell’attaccante: esce dall’area e spazza, evitando di passarla dietro, al portiere, temendo il peggio. Quel braccio era attaccato al corpo: il rigore per me non c’era – 6
KOULIBALY. Il Napule archivia la qualificazione dopo appena venti minuti e il Maciste Nero si dedica alla fase offensiva, sui calci d’angoli. Ne escono fuori due colpi di testa e quasi un gol, se non fosse per Brecher, che dopo la papera iniziale recupera ampiamente con vari paratoni – 6,5
Al 20’ viene abbattuto in area, ma non nella sua: in quella avversaria. Questo a testimonianza di quante volte si spinge in avanti. Al 45’ stacca di testa e manda sopra la traversa: è ancora in area avversaria. Al 70’ è sempre in attacco e ci prova. Andrà così fino alla fine. KK è ovunque. Fisicamente superiore – 7
GHOULAM. Dalle sue parti piovono accendini: e qui si potrebbe accendere un lungo dibattito antropologico sulla celebre civiltà svizzera, fulgido esempio di senso civico. Ma Ghoulam è uomo di fede inscalfibile e tira avanti per la sua strada, anzi fascia con grande profitto. Sta ritrovando piede e condizione, cara Ilaria – 6,5
In crescita netta, a parte un cross lanciato alle stelle al 26’ e altri traversoni fuori misura. Apriamolo un dibattito antropologico, Fabrizio, perché questa cosa degli accendini nell’altezzosa Svizzera mi ha colpita parecchio – 6,5
LUPERTO dal 75’. Si rivede in campo europeo ed è sempre lo stesso: sicuro in maniera oltremodo naturale – 6
È sempre un piacere vedere i giovani in campo, ma non si fa notare abbastanza da mettergli un voto – s.v.
CALLEJON. Il migliore, in condominio con San Piotr, uno dei due santi polacchi. Lo zero a due è tutto griffato Callejon, alfa e omega di un’azione strabiliante. Da lui a Insigne indi a Malcuit che la mette in mezzo: la palla gli sbatte sul collo della gamba sinistra ma il piede destro si muove quasi simultaneamente e Callejon infila Brecher. Nella ripresa ancora due spunti da attaccante vero: al 48’ potrebbe fare lo zero a tre, mentre cinque minuti dopo serve al centro dell’area un pallone per Milik, anticipato però da un difensore – 7,5
L’azione del secondo gol è bellissima, hai ragione. Josè Maria dedica il gol all’amico Albiol in tandem con Fabian, mimando il 33. Callejon è sempre Callejon: indispensabile, anche quando è a mezzo servizio, non c’è nulla da fare. Un po’ impreciso, ha perso qualche occasione per segnare ancora e questo in alcune partite può pesare, soprattutto in campionato. C’è una cosa che accade spesso e vale la pena di sottolineare: appena lo toccano in una parte del corpo che sia vicina alla faccia lui recita sempre la stessa parte. Lancia un urlo di rimprovero, si accascia e inizia a toccarsi il naso per vedere se gli esce il sangue o se gli si sono scalfiti i dolci lineamenti, ma non c’è mai nulla, manco un graffio, in genere, nemmeno lo toccano sulla faccia, come ieri: era la spalla. Mi diverte sempre, questa cosa – 6,5
ALLAN. Il marziano do Brazil mette il lucchetto a centrocampo e il Napule passeggia per lunghi tratti. Il calo di testa, a risultato acquisito, comporta però qualche leggerezza, come quando Marchesano gli porta via il pallone e va al tiro – 6
È strano non avere molti appunti sul taccuino, Fabrizio. Vuol dire che siamo ancora lontani dallo standard abituale – 5,5
DIAWARA dal 59’. Non è ancora esploso con Re Carlo, ma la rivoluzione post-estetica gli ha dato coraggio e cerca con continuità la profondità, anziché gestire solo la palla – 6
Sì, a parte che al 79’ commette fallo, ci fa fruttare punizione contro e becca anche l’ammonizione – 5,5
FABIAN RUIZ. Meno appariscente del solito ma più solido delle ultime due uscite. Apre, cuce, cambia gioco, va a prendersi la palla dietro: insomma un’ordinaria partita da play – 6
Deve crescere ancora parecchio, lo ha detto anche il Mister. Dispiace scrivere che perde lui la palla che stava per dare vita al 2-3 del Zurigo e che invece per fortuna sbatte sulla traversa e poi nelle braccia di Meret. Pulito e semplice, ma da rivedere – 6
ZIELINSKI. Maestoso, Ilaria. Maestoso come una marcia secentesca di Henry Purcell. E non solo per il gol, sublime prova di geometrica potenza. San Piotr penetra e fa male, a suo piacimento – 7,5
Ecco: lui è stato sicuramente il migliore. Al 40’ temporeggia troppo e la mette dentro male e in ritardo. Ma quello che ha fatto in occasione del gol è stato spettacolare: ne fa sedere due con una finta e la mette tra palo e portiere. Splendido. Il tutto dopo una bellissima azione con Callejon – 7,5
INSIGNE. ‘O criaturo – beninteso, ripetiamo, in senso di affetto se non di amore – sta uscendo dal tunnel di questi ultimi due mesi e segna di nuovo, su assist al bacio Perugina (è pur sempre San Valentino) di Sant’Arcadio. Al 19’ un tiro da fuori è deviato dal risorto Brecher. Lorenzo fa l’elastico fra la trequarti e l’area, un po’ attaccante, un po’ fantasista. Ed è il nuovo capitano – 7
Milik in versione generoso benefattore gliela appoggia e lui deve solo insaccare per il gol del vantaggio. Bello il tiro di cui parli anche tu, al 19’: la cosa che mi ha colpita è stata che quando ha visto che il portiere gliela parava si è girato a guardare per primo Re Carlo. E questo, Fabrizio, è un gran bel segno… – 7
OUNAS dal 68’. In pieno recupero, è il più lesto a ripartire e a presentarsi nell’area elvetica. Potrebbe anche darla al centro, ma preferisce tirare e trova il solito Brecher – 6
Subito in partita ma se hai la palla al piede per segnare non devi buttarla così – 6
MILIK. Sant’Arcadio non segna, d’accordo, ma quella sua intuizione sulla papera di Brecher vale una rete, anche se poi è Insigne a metterla dentro. Le occasioni non mancano, ma viene sempre anticipato per un’anticchia – 6,5
Vero: bravissimo a cogliere l’errore del portiere, rubare palla, controllarla e alzare la testa per vedere Insigne arrivare. Una delizia – 6,5
ANCELOTTI. Stringe i pugni ed esulta come un neofita al gol di Callejon. In fondo, per lui, l’Europa League è una cosa nuova. E per scorgere gli ottavi bastano appena venti minuti – 8
Trovo delizioso l’animo bambino, la voglia di vivere sempre nuove emozioni ed esperienze. Trovo delizioso il suo modo di esultare di fronte ad un gol in Europa League. Trovo pazzesco che lui in Europa League non abbia mai giocato, abituato a competizioni ben più alte. Sono felice dello spirito con cui ha fatto in modo che l’affrontasse la squadra. Mi fa letteralmente impazzire quando parla di perfettibilità e necessità di crescere ancora. Non capisco come buona parte dei nostri tifosi non si renda conto dell’importanza di questo anno di transizione e di cosa può diventare ancora questa squadra con questo signore di allenatore – 8
ARBITRO MAZIC (SERBIA). La partita non è una bolgia e fila via senza intoppi. Gli svizzeri reclamano assai e lui un rigore alla fine lo concede – 5
L’ho trovato impeccabile, fino a quel momento. Per fortuna non era determinante per il risultato. Senza Var, però, penso che episodi del genere si fischino, ecco perché sono più indulgente – 5,5