«Ancelotti è arrivato al Napoli perché portasse mentalità vincente. Non ci è riuscito, si è visto ad Anfield Road. Ma non è tutto da buttare».
Una distanza enorme
Termini severi ma realistici: So Foot definisce «un fallimento» la spedizione inglese del Napoli di Ancelotti. La sconfitta di Liverpool ha determinato l’eliminazione degli azzurri dalla Champions League, ma ha anche in qualche modo rispolverato il rapporto non proprio positivo tra Ancelotti e il Liverpool: la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni 1984 con la sua Roma, poi ovviamente Istanbul 2005. Il magazine francese ricorda tutti questi momenti del passato e poi analizza il match di martedì sera.
«Il Napoli visto ad Anfield ha poco da rimpiangere. Anzi, niente. Perché è stato letteralmente distrutto dal Liverpool, una sconfitta totale, una distanza enorme in tutti gli aspetti tra le due squadre in campo. Callejon e Fabian Ruiz cancellati dal pressing dei Reds, Mertens e Insigne distrutti da Van Dijk e Matip, la difesa sottoposta a un forcing costante. Si sono salvati solo Ospina e Koulibaly».
Hamsik simbolo negativo
Secondo So Foot, il simbolo negativo della serata azzurra è stato Marek Hamsik: «Indifeso a centrocampo, non ha saputo dare verticalità al gioco del Napoli. Ancelotti ha deciso di lasciarlo in campo fino al 90esimo, e non è stata una buona idea».
Anche al tecnico non sono state risparmiate le critiche: «Non è tutto da buttare, certo. Durante il suo cammino europeo, il Napoli ha pareggiato due volte con il Psg e ha battuto il Liverpool. Ma Ancelotti è stato reclutato dal Napoli perché desse una nuova mentalità, portasse uno spirito vincente al Napoli. Ciò che è sempre mancato a questa squadra. E che manca ancora, come visto ad Anfield. Per questo, è lecito parlare di fallimento, sia per il Napoli che per Ancelotti».