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Ponte Morandi / Al via la demolizione. La cordata di imprese si riduce a 5

Tra lunedì e martedì arriverà il decreto per la ricostruzione. Il consulente di Aspi scrive a Repubblica Genova

Ponte Morandi / Al via la demolizione. La cordata di imprese si riduce a 5

Erano in undici, sono rimaste in cinque. La cordata di aziende scelte dal commissario Bucci per la demolizione di ciò che resta del ponte Morandi perde pezzi per uno scontro sui costi dei lavori.

I motivi del cambiamento di squadra

Le cinque aziende che restano in campo sono: Fagioli, Omini, Vernazza, IpeProgetti e Ireos.

Giovedì mattina, scrive Il Secolo XIX, le aziende, preso atto della richiesta del commissario di lavorazioni aggiuntive, hanno chiesto un adeguamento del prezzo. Questo ha fatto imbestialire Bucci, “che ha letteralmente cacciato dalla stanza tutti i rappresentanti delle società” ed ha iniziato una trattativa ristretta solo con alcune di esse.

La modifica della composizione della squadra, specifica il quotidiano, comporterà delle modifiche operative: si useranno più “cavalletti” come supporto per il taglio meccanico del manufatto e saranno impiegate meno gru per lo smontaggio. Nonostante ciò, le società hanno assicurato il rispetto dei tempi previsti: 5 mesi.

Il costo delle operazioni di demolizione, rimozione, smaltimento e conferimento in discarica è stato fissato in 19 milioni (al netto dell’Iva), poco meno dei 22 proposti dal raggruppamento originario a 11. I lavori andranno avanti h24 sette giorni su sette.

I lavori al via oggi

I lavori iniziano oggi dall’area appartenente alla municipalizzata per l’ambiente Amiu, non sottoposta a sequestro.

L’attività entrerà nel vivo a partire dal 2019, compatibilmente con le esigenze della Procura e delle numerose parti coinvolte nell’inchiesta, che stanno esaminando la documentazione prodotta la settimana scorsa dal commissario Bucci.

Insieme al decreto 18 sull’affidamento dei lavori per la demolizione la struttura commissariale ha pubblicato anche il decreto 17 che contiene la richiesta formale ad Aspi di “pronta consegna” di alcuni tratti della A7 e della A10 interferiti dai lavori di ricostruzione del ponte, dettagliati su Genova24.

“Tra lunedì e martedì firmerò il decreto con cui si assegna la ricostruzione – dichiara Bucci ai quotidiani genovesi – Ho già deciso, ma non vi dico il nome. I lavori partiranno il 31 marzo”.

La lettera di Mancini su Repubblica Genova

Su Repubblica Genova è pubblicata, oggi, la lettera del consulente di Aspi Giuseppe Mancini, che interviene sulle indiscrezioni arrivate ieri circa le analisi sui reperti del Ponte Morandi arrivate dall’Empa di Zurigo.

“Gli esiti di tali analisi sono assolutamente provvisori e a uno stadio intermedio – scrive il perito – basti pensare che non sono stati tagliati, e quindi analizzati, circa 900 fili del reperto 132 su un totale di 3248. Ad oggi sono stati osservati solo 2383 fili e risultano catalogati e classificati tra primari e secondari soltanto 1400 fili. Meno  del 43% del totale. Inoltre, in laboratorio non è stata effettuata alcuna misurazione diretta del diametro dei fili, la cui valutazione è avvenuta solo qualitativamente. L’attività di catalogazione deve essere necessariamente completata per avere un quadro chiaro ai fini dell’analisi del comportamento”.

Sulla base di quanto emerge, scrive Mancini, è già possibile affermare che è confermata “la piena tenuta statica del Ponte”. Se anche “venisse confermata dai risultati finali una corrosione media del 50% della totalità della sezione resistente dei fili – continua la lettera – ciò lascerebbe un ampio margine di capacità di carico, tale da non poterne causare la rottura”.

Non solo: Mancini chiama in causa, senza citarlo, lo studio del professor Calvi, dell’Università di Pavia dicendo che ci sarebbero dovuti essere, in questo caso, degli “evidenti fenomeni deformativi progressivi visibili, nel tempo, da qualsiasi utente autostradale. Un dato di fatto confermato anche da ricostruzioni indipendenti di esperti.

 

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