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Allan pensa alla nazionale italiana (e viceversa)

Ignorato dal ct del Brasile, Allan starebbe valutando l’idea di accettare un’eventuale convocazione di Mancini. Lo riportano Sky e Carlo Alvino.

Allan pensa alla nazionale italiana (e viceversa)
Photo Carlo Hermann

Il giocatore ha il passaporto italiano

Allan, probabilmente, pensava che la cosa potesse (dovesse) andare così: io gioco alla grande, e il ct del Brasile si decide a convocarmi. Invece, niente. Le prestazioni mostruose di questo inizio di stagione – anche dell’ultimo anno, in verità – non sono bastate a Tite, allenatore della Seleçao. Allan è ancora fuori, non è stato chiamato dalla nazionale del suo paese, e allora si comincia a pensare a scenari alternativi. Lui pensa all’Italia, e l’Italia pensa a lui. Inevitabilmente, viene da dire, data la qualità del gioco e del rendimento del centrocampista del Napoli. Mancini non ha il bacino di Tite, l’idea di poter contare su uno dei migliori interpreti del ruolo in Serie A deve stuzzicarlo, in qualche modo.

E allora la macchina sembra essersi messa in moto. Il primo a dare la notizia è stato Carlo Alvino, seguito poi da Sky. La tv satellitare parla di un possibile colloquio con Mancini, intercettato a Napoli nelle ultime ore.Insomma, sarebbero già partiti i contatti Napoli-Figc per sondare la disponibilità di Allan ad accettare la chiamata dell’Italia. Dal punto di vista burocratico, sarebbe tutto in regola. È una questione di tempistiche: Allan gioca nel nostro paese dal 2012, è in possesso del passaporto italiano o comunque questa è la versione di Carlo Alvino. Nel caso questa indiscrezione si rivelasse inesatta, il brasiliano avrebbe comunque maturato le credenziali per poter richiedere la cittadinanza.

Quindi, come dire: il regolamento ha già dato il suo assenso a questa nuova idea. Tra l’altro, Allan vive la stessa situazione di Jorginho, ha giocato solo col Brasile Under 20 e quindi avrebbe tutta la possibilità di accettare l’eventuale convocazione in maglia azzurra. La decisione, in caso di chiamata, spetterebbe solo a lui.

Non è un calcio per romantici

Da anni va avanti una lunga discussione “ideologica” sugli oriundi in nazionale. Ma la questione non è solo italiana, piuttosto è trasversale per tutte le selezioni del mondo: senza parlare delle squadre “integrate” dalla e nella immigrazione (Germania, Francia, Inghilterra) quattro anni fa, alla vigilia del Mondiale brasiliano, la Spagna ha letteralmente convinto Diego Costa ad accettare la convocazione nella Roja. Una situazione ancora più estrema rispetto a quella di Allan: Diego Costa giocava in Inghilterra, era passato per la Liga, ma aveva anche e addirittura esordito con la maglia del Brasile. Solo che il carattere amichevole del match giocato con la Seleçao gli ha permesso di cambiare la maglia della nazionale, esattamente come fosse quella di un club. 

Insomma, siamo in un’era di manica larga. Oggi, la decisione spetta solo ed esclusivamente ai calciatori. Allan potrebbe anche pensare di stuzzicare Tite agitando al vento dei media la sua voglia di nazionale, del resto anche Jorginho non era stato mai considerato e poi ha scelto l’Italia un anno fa. Si parlava di un “interessamento” da parte del Brasile, una voce che non si è concretizzata. Ora, Allan potrebbe tentare un’altra strada. Mancini potrebbe approfittarne, sarebbe un colpaccio, anche perché un eventuale centrocampo a tre con Jorginho e Verratti potrebbe anche avere una sua coerenza storica e tattica. Insomma, staremo a vedere. Di certo, la componente filosofica-patriottica va a farsi benedire, per quanto riguarda situazioni del genere. Anzi, può (potrebbe) riguardare solo Allan. Vedremo cosa farà.

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