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Il caso San Paolo: tra De Laurentiis e il Comune è scontro (anche) sugli spazi pubblicitari

Guerra di posizione tra Palazzo San Giacomo e Aurelio De Laurentiis: Repubblica Napoli spiega come le concessioni per i tabelloni abbiano fatto infuriare il presidente azzurro.

Il caso San Paolo: tra De Laurentiis e il Comune è scontro (anche) sugli spazi pubblicitari

L’articolo di Repubblica Napoli

È ancora alta tensione tra il comune di Napoli e Aurelio De Laurentiis in merito alla questione San Paolo. Secondo la ricostruzione di Repubblica Napoli in edicola questa mattina, un altro punto fondamentale dello scontro riguarderebbe la concessione degli spazi pubblicitari nell’impianto di Fuorigrotta. Per la precisione, i tabelloni a bordo campo che «il Comune intende offrire solo a certe condizioni».

Il dorso napoletano del quotidiano scrive la storia fin nel minimo dettaglio. Nell’ultima riunione all’hotel Vesuvio, De Laurentiis ha un alterco con la responsabile degli impianti sportivi, Gerarda Vaccaro. Per quanto riguarda la pubblicità, lo scontro sarebbe sul tempo: «Il Comune gli vende gli spazi per minimo un mese, lui vuole pagare a giorni. “E gli abbiamo pure applicato la tariffa di Fuorigrotta – dicono al Municipio – nonostante quel messaggio pubblicitario lo vedano milioni di persone”». Il giorno dopo arriva la sfuriata sui lavori per le Universiadi, la campagna abbonamenti salta, fino alla condizione attuale di affitto partita per partita. Inoltre, racconta Repubblica, il presidente azzurro avrebbe inviato dei fiori alla dirigente comunale per scusarsi del suo comportamento. Omaggio rispedito al mittente.

Manca la firma sulla convenzione

Come detto, è una guerra di posizione che si consuma su quasi tutti gli aspetti dell’accordo. La pubblicità è uno di questi, la convenzione non è stata firmata anche per altre situazioni irrisolte. «Tutto pronto per un accordo che manca da tre anni. Da allora De Laurentiis non paga lo stadio perché rivendica una serie di lavori fatti sull’impianto che il Comune non gli ha mai rimborsato. Al patron spettano 2,4 milioni, secondo una transazione pronta a piazza Municipio. Intanto avrebbe dovuto firmare la nuova convenzione approvata dal consiglio comunale nel 2015. Prevede un aumento del fitto del 20 per cento rispetto ai dieci anni precedenti: da 651 mila euro a 782 mila euro l’anno. In più le spese per la metro di notte a carico del Napoli».

Siamo agli ultimi giorni: le nuove sfuriate di De Laurentiis, i consiglieri comunali che si ritrovano senza biglietti omaggio. E il Napoli, che ora è costretto a pagare lo stadio ad ogni partita. «A un costo superiore a quello della convenzione», conclude Repubblica. Una situazione davvero paradossale.

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