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Il sobrio omaggio della Gazzetta a Ronaldo: «Il gol che ha cambiato la storia»

«Ronaldo è arrivato a Torino anche grazie a quel gol. Gerarchie europee ribaltate, Real povero in attacco». Solo che Lopetegui ha segnato più della Juve.

Il sobrio omaggio della Gazzetta a Ronaldo: «Il gol che ha cambiato la storia»

Gli effetti sul calcio

La splendida rovesciata di Cristiano Ronaldo contro la Juventus è stata scelta dall’Uefa come gol più bello dell’anno. Per la Gazzetta, però, «vale molto di più». C’è scritto esattamente questo, nella prima pagina del giornale di oggi. Ieri la rosea ha trovato (inventato?) per il portoghese un nuovo record: miglior tiratore senza gol d’Europa. Oggi, invece, celebra l’importanza di una rete segnata cinque mesi fa, praticamente. Con iperboli che, sinceramente, non riusciamo a spiegarci.

Leggiamo il pezzo in seconda pagina: «La rovesciata che ha cambiato la storia è definitivamente entrata nella storia. Gli applausi non sono ancora finiti, e nemmeno gli effetti che quel gol, quella meraviglia, ha prodotto sul calcio italiano ed europeo. Quel giorno è scoccata la scintilla tra CR7 e la tifoseria bianconera: Ronaldo è passato alla Juve anche grazie a quella rovesciata e alla standing ovation dello Stadium. E ora con la nuova maglia vuole togliere la Champions al Real». Certo, questa è una parte del racconto. La più romantica. Forse, però, i 30 milioni l’anno garantiti dal club bianconero al giocatore portoghese hanno avuto ed hanno un peso diverso nella scelta.

Scrive la rosea: «Nessuno poteva immaginare che quell’applauso corale avrebbe contribuito al grande colpo bianconero, ma così è stato. Anche la Juventus ha twittato il video della rovesciata facendo i complimenti al suo calciatore».

Una nuova dimensione

Il discorso si sposta sulla nuova dimensione della Juventus. Che, per qualche motivo, discenderebbe da quel gol. Ancora il riferimento alla trattativa: «La rovesciata e l’applauso dello Stadium hanno virtualmente aperto la trattativa che ha portato Cristiano in bianconero e la Juve ad altezza Real. Nel mondo adesso si parla del club di Agnelli come si parla di quello di Perez, del Barcellona e delle altre principali squadre europee. E mentre Allegri si trova ad attaccare la Champions con una rosa piena di qualità e un centravanti speciale, il Real tricampione si scopre improvvisamente povero in attacco». Tutto bellissimo. Se non fosse che il Real ha il miglior attacco della Liga (6 gol in due partite, a punteggio pieno), ha segnato più della Juventus e ha anche subito meno reti dei bianconeri.

Accanto al pezzo in prima pagina c’è un editoriale firmato da Alessandro De Calò. Che parla di «svolta epocale» per il gol di Ronaldo, segnato ai quarti di finale in una partita finita 0-3. Ci sarebbe quello di Bale in finale, forse meno belli ma decisamente più importante. Ma facciamo finta che non sia così. Leggiamo ancora: «La prodezza di Ronaldo non ha tanto un valore estetico, quanto un peso “politico” e profetico. Quella rovesciata ha ribaltato il futuro della Juve, le prospettive del calcio italiano, le gerarchie di quello europeo. Qualcosa di epocale, scusate se è poco. Quando la sera del 3 aprile, a Torino, Ronaldo ha staccato i piedi da terra, per volare sopra all’asticella dei due metri e andare a prendere il cross di Dani Carvajal, nessuno pensava che
quello stadio potesse diventare la sua casa».

La conclusione: «Non so quanto sia vero che quella standing ovation abbia convinto CR7 a scegliere la Juve. Di sicuro l’ha aiutato. Forse non è il suo gol più bello, ma certo è il più speciale tra i 450 segnati con il Real. A Madrid, quella prodezza pesa come uno schiaffo. Per noi, ora, è come sentire addosso gli occhi del mondo: chiedono nuova bellezza. E altri gol. Per la Juve e non contro finalmente». Tutto vero, tutto documentato. Nero su rosa.

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