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Bartoletti: «Perché non mi abbonerò a Dazn: mi farò bastare le partite di Sky»

Il giornalista su Facebook: «Se devo vedere qualcosa, posso aspettare gli highlights. Non voglio che decidano sul mio portafoglio e la mia cultura».

Bartoletti: «Perché non mi abbonerò a Dazn: mi farò bastare le partite di Sky»

Un fronte ampio

Marino Bartoletti ha scritto, su Facebook, un lungo post in cui attacca la nuova geografia televisiva del calcio italiano. Gli appassionati che vorranno seguire l’intera Serie A, dalla prossima stagione, saranno costretti a sottoscrivere due abbonamenti, uno a Sky e l’altro a Dazn. Oppure ad acquistare i ticket per la piattaforma online (che sarà visibile solo su device connessi ad internet) attraverso Sky. In ogni caso, ci sarà bisogno di due abbonamenti – come detto – ma anche di una strumentazione che permetta l’accesso ad internet.

Il pensiero di Bartoletti è rappresentativo di un ampio fronte di italiani che non hanno preso bene la spartizione dei diritti tv per il prossimo triennio. La vendita per esclusiva e non per piattaforma è una consuetudine, all’estero, ma in Italia è all’esordio assoluto. Qui c’è il link al post completo, vi riportiamo alcuni dei passaggi salienti:

 Non farò l’abbonamento a Dazn, perché mi sono stancato del calcio degli spacciatori: detto ovviamente in maniera metaforica e col massimo rispetto per le attività imprenditoriali collegate e per le persone che vi operano.

Mi sono adeguato alla contemporaneità, anche perché rientra nell’ambito dei miei doveri di aggiornamento. Ma a un certo punto arriva il momento in cui uno ha il diritto di dire basta

Sono soddisfatto cliente di Sky dalla fondazione. Non mi sono mai posto problemi, né di tariffe né di ritocchi (anche se quest’anno avrei tutto il diritto di brontolare), ma credo che persino chi “vende” calcio abbia l’obbligo di adeguarsi alle esigenze o perlomeno alle sensibilità di chi lo compra: non sempre di forzarle o violentarle (gli interessati potrebbero dire “anticiparle”, ma io resto sulla scelta dei miei verbi).

Proviamo ad abbozzare un esempio comprensibile. Io fino a ieri, con una certa cifra, entravo dal salumiere e compravo 100 grammi di prosciutto. Oggi accadde, che con quella stessa cifra (o quasi, perché gli aumenti sono dietro l’angolo) di grammi me ne danno 70 e, se voglio gli altri 30, devo entrare nella nuova salumeria accanto: e ovviamente pagarli (e quindi aggiungere altro denaro) senza peraltro avere alcuna idea di che sapore avrà quel prosciutto.

Non solo il prezzo

Oltre al prezzo, Bartoletti ne fa anche una questione di aggiornamento:

Uscendo di metafora, perché dovrei adattarmi, “riacculturarmi”, integrare forzatamente le mie conoscenze tecnologiche, acquistare o affittare aggeggi che non desidero, aggiungere al mio vocabolario parole che non mi interessano come “Chromecast” o “Q Platinum” (e figuriamoci il loro “ebidta”) e poi correre anche il rischio di vedere delle formichine che giocano sul mio smartphone?

Se devo vedere qualcosa, posso tranquillamente aspettare gli highlights e documentarmi nei tanti altri modi ai quali questo lavoro mi ha comunque attrezzato. Sono “vecchio”? Sì, ma anche orgogliosamente un po’ più saggio (o forse meno minchione) e rivendico il mio diritto alla resistenza umana contro quello che decidono gli altri sul mio portafoglio e persino sulla mia cultura.

Le pecore devono essere tosate e non scorticate. Non ce l’ho con i proprietari delle cesoie, ma soprattutto con gli avidi gestori del pascolo. Ricordando ai primi, che comunque pure le cesoie si possono spuntare perché anche le pecore, nel loro piccolo, ogni tanto si incazzano. E i pallottolieri si rompono.

Come detto sopra, il giornalista protagonista di grandi trasmissioni sportive (ha condotto la Domenica Sportiva, ha co-ideato Quelli che il Calcio, tra tutte le altre) rappresenta un campione ampio. Non solo tra i tifosi, ma anche tra gli addetti ai lavori. L’obiettivo di questo suo attacco non è la tv, quanto i vertici del calcio. Che, però, non hanno fatto altro che costruire un modello nuovo, diverso, per aumentare gli introiti da licenze televisive. Ne parleremo a parte.

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