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Il primo Bari-Napoli dell’era moderna: Maradona squalificato, l’abbraccio tra gli ultras

Vittoria azzurra per 2-1: doppietta di Bruno Giordano dopo l’iniziale vantaggio di Sola (che poi passerà al Napoli). Scene di un altro calcio.

Il primo Bari-Napoli dell’era moderna: Maradona squalificato, l’abbraccio tra gli ultras

Stagione 1985/86

Ci sono due video, su Youtube, per ricordare il primo Bari-Napoli dell’era moderna. Il primo fa riferimento a un 90esimo minuto d’antan, il secondo alla Domenica Sportiva. Sotto, c’è il secondo, più ampio, in cui si parla della partita ma si mostra anche l’abbraccio fraterno tra la tifoseria azzurra e quella biancorossa, prima della partita. È lo stadio Della Vittoria, il San Nicola sarebbe arrivato solo con Italia 90, qualche anno dopo sarebbe scoppiata la rivalità tra le tifoserie.

Maradona in tribuna

Come detto: è il primo Bari-Napoli dell’era moderna, prima di quel primo dicembre 1985 c’è una sfida in Coppa Italia (1981) e poi bisogna ritornare indietro fino alla stagione 1969/70. Il club biancorosso è già gestito dalla famiglia Matarrese, in panchina siede Bruno Bolchi, in campo ci sono Pellicanò, un giovane Amedeo Carboni, Cavasin, De Trizio e Gridelli; a centrocampo, Cupini-Sclosa-Sola; in avanti, l’idolo locale Bivi con Piraccini e Rideout. Quest’ultimo fu il colpo di mercato di quella stagione, insieme al connazionale Cowans.

Il Napoli, invece, arrivò in Puglia senza Maradona. Il fuoriclasse argentino era stato squalificato per la testata a Criscimanni durante Napoli-Udinese, una settimana prima. Il Napolista ne ha scritto qui: «Era il primo dicembre dell’1985, secondo anno dell’era Maradona. Ottavio Bianchi in panchina. Il Napoli è atteso a Bari. Ma lui non può giocare, il giudice sportivo lo ha squalificato per due giornate (successivamente ridotte a una) per una testata rifilata a Criscimanni in Napoli-Udinese. Anche Diego sbagliava. Quel Napoli però era tosto, embrione di una squadra che di lì a unno avrebbe conquistato lo scudetto. Quell’anno la campagna acquisti fu condotta da un certo Italo Allodi. E arrivarono, tra gli altri, Garella, Renica, Pecci e Giordano. Il bomber, l’unico in grado di dare del tu a Diego col pallone. E fu lui a caricarsi la squadra sulle spalle, quella domenica di dicembre».

La partita

Napoli in campo con Garella, Bruscolotti, Ferrara, Carannante, Ferrario; a centrocampo, Bagni, Celestini e Pecci; Caffarelli a supporto di Giordano e Bertoni. Pronti-via, Bari in vantaggio. Gran gol da fuori di Luciano Sola, uno che entrerà di lì a poco nella storia del Napoli. Vincerà lo scudetto 1987 da comprimario, poi sarà in campo al Bernabeu nella prima storica partita del Napoli in Coppa dei Campioni.

La sintesi continua con la traversa di Piraccini, colpita pochi minuti dopo il vantaggio pugliese. Dopo, è solo Napoli. Giordano trova il pareggio con una giocata d’astuzia dopo una respinta corta della difesa biancorossa, poi nella ripresa realizza la seconda rete dopo una splendida finta di corpo. Nel finale, altro legno colpito dall’attaccante romano in maglia azzurra. Dopo quella partita (e il ritorno al San Paolo, successo azzurro per 1-0), Bari e Napoli si sfideranno di nuovo nella Coppa Italia 1988/89 e nella Serie A 1989/90. I pugliesi si stabilizzeranno in Serie A, e a quel punto esploderà la rivalità tra ultras che ha portato a diversi scontri in occasione delle sfide al San Nicola e al San Paolo. Tre anni fa, era prevista un’amichevole a Benevento durante il precampionato, ma fu annullata proprio per evitare problemi di ordine pubblico. Ora, De Laurentiis ha riunito i due club nella proprietà Filmauro. Anzi, le (poche) critiche messe insieme a Bari riguardano proprio la rivalità tra le tifoserie. A Napoli, i problemi sono ben diversi.

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