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«Ancelotti non è un integralista, non ha un solo modulo di riferimento»

Ciaschini, storico collaboratore del tecnico del Napoli: «Sacchi è il suo maestro, poi però Carlo è cresciuto, ha vinto con qualsiasi modulo»

«Ancelotti non è un integralista, non ha un solo modulo di riferimento»

Giorgio Ciaschini, da sempre collaboratore di Carlo Ancelotti (sin dai tempi della Reggiana), fu uno dei primi a parlare quando il nome di Ancelotti venne accostato al Napoli. Lo fece un mese fa a Rmc. È tornato a parlare e lo ha fatto a Televomero. Dove ha parlato del modo di vedere il calcio di Ancelotti. Le sue dichiarazioni sono tratte da tuttonapoli.net

Non sarà un Sarri bis

Ciaschini non si è stupito dell’arrivo di Ancelotti nel club azzurro: «Napoli è una grande città e una grande società. È una scelta normale. Ancelotti è entusiasta di quest’avventura. Ovviamente non so come giocherà il suo Napoli. Quello che so, avendo lavorato tanti anni con lui, è che non è un integralista. Ha sposato la duttilità. Mette sempre in campo il modulo migliore per i giocatori che ha a disposizione. Non sarà un Sarri-bis, anche se lui conosce tutte le metodologie di lavoro».

«È nato con Sacchi, Arrigo è stato il suo maestro, poi però è cresciuto, ha usato varie metodologie. Carlo ha sempre detto che la fase difensiva per lui è importante, le vittorie partono da lì, subendo meno gol.

Infine su Mertens

Ancelotti ha sempre avuto grandi punte classiche. Mertens è stata una sorpresa, una rivelazione. Ha avuto un grande successo nei primi tempi con la sua rapidità, la diversità di caratteristiche può dare qualcosa in più”.

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