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Tra sette giorni riapre al Vomero il Parco Mascagna, polemiche per otto alberi abbattuti

Il Parco è chiuso da otto mesi. I cittadini protestano per l’abbattimento che ritengono giustificato e per la mancata revisione dei giochi per bambini. Il Comune replica: erano alberi considerati pericolosi.

Tra sette giorni riapre al Vomero il Parco Mascagna, polemiche per otto alberi abbattuti

La notizia è che il Parco Mascagna finalmente riapre.  Tra una settimana, massimo dieci giorni, il parco sarà restituito ai cittadini dopo averlo messo in sicurezza, dopo otto mesi di chiusura dopo che il 13 agosto scorso il ramo di un albero crollò improvvisamente su una giostra e solo perché in quell’orario non c’era nessuno non vi furono feriti.

parco mascagna

L’abbattimento degli alberi

Ma è proprio su questi termini di sicurezza che ancora ci sono polemiche e incertezze. In questi giorni sono stati abbattuti otto alberi di pino, in quattro anni ne sono stati abbattuti trenta e questo anima la polemica dei residenti che, seppur contenti per la riapertura del parco, non capiscono la reale necessità di questi tagli e non vogliono restare indifferenti di fronte a quello che ritengono un intervento che si sarebbe potuto evitare con una adeguata manutenzione del verde.

In tanti questa mattina hanno rivolto le proprie perplessità a Marco Gaudini, presidente della commissione Ambiente del Comune di Napoli, che era presente per visionare i lavori. Il parco è un luogo di ritrovo e gioco per i bambini, ma anche un polmone verde per il quartiere e ci si chiede se esistesse la necessità per il taglio degli otto alberi.

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La risposta del tecnico

Un tecnico del Comune, che non può però rivelare il suo nome, è uscito per rispondere alle perplessità dei residenti, spiegando che sono stati effettuati dei sopralluoghi tecnici e che gli alberi in questione sono stati classificati di categoria D. Ossia che rappresentano un pericolo per le persone. Il tecnico conferma che al posto degli alberi divelti ne saranno piantati di nuovi, ma che non saranno conifere in quanto questo tipo di albero non è idoneo ad un parco pubblico.

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Le polemiche non si placano e i cittadini chiedono perché si sia dovuti arrivare al taglio degli arbusti, invece di provvedere alla loro cura nel corso degli anni. La perplessità è alimentata dalla presenza nell’area dei giochi di un tappeto sintetico al posto del manto erboso che potrebbe, secondo i residenti, aver impedito alle radici degli alberi di respirare e quindi provocato il deterioramento degli stessi.

Il presidente Gaudini ha risposto, supportato dal tecnico, che non c’è evidenza che il problema sia il tappeto sintetico, bensì l’elevata affluenza di persone nel parco. La spiegazione tecnica che forniscono è la seguente: “sarebbe la pressione antropica la colpevole dell’eccessivo compattamento del suolo che non permette all’erba di crescere e all’acqua di penetrare nel terreno e alle radici di respirare”. Insomma ci sarebbero troppe persone in questa piccola ma preziosa area verde.

Un problema già segnalato in passato

In realtà nel corso degli anni il problema era stato più volte sollevato dai residenti che in più di un’occasione, come nel 2011, si erano fatti promotori di proposte al Comune per sostituire il tappeto sintetico con soluzioni più naturali che consentissero il benessere dei bambini e degli alberi, ma ogni proposta è caduta nel vuoto. Anche in questi mesi c’è stata una petizione sia per la riapertura del parco che per la sua riqualificazione, perché se è vero che gli alberi ritenuti pericolosi sono stati abbattuti adesso e il parco riaprirà tra 7-10 giorni, è anche vero che non si hanno certezze delle condizioni in cui verrà riaperto.

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Oltre alla messa in sicurezza del verde, bisognerebbe provvedere ad una revisione completa dei giochi presenti, che sono stati abbandonati per mesi alle intemperie e altresì provvedere alla messa in funzione dei bagni pubblici presenti. Proprio per provvedere a tutte queste necessità i residenti si sono resi disponibili a pagare di tasca propria con un crowfounding per la riqualificazione del parco, ma ad oggi l’unica certezza sono gli otto alberi abbattuti.

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