Juventus-Napoli è una gara bloccata, la squadra di Allegri si difende compatta e crea le situazioni più pericolose; i ragazzi di Sarri sono propositivi, ma per vincere serve accelerare.
Un primo commento
Tutto come da copione, all’Allianz Stadium. Juventus-Napoli si gioca come al solito, viene da dire, e si muove dallo 0-0. Come due anni fa, come l’anno scorso. Sia chiaro: non è un attacco ideologico alla Juventus, la squadra di Allegri è questa e sta interpretando la serata e il gioco secondo i suoi criteri, i suoi parametri: la difesa posizionale in baricentro basso, il tentativo di concretizzare al massimo un menu ristretto di episodi. Esattamente come il Napoli, altissimo in campo e sempre propositivo col possesso palla.
Non può essere un attacco ideologico perché le palle gol, stringi stringi, sono state bianconere: il fortunato palo di Pjanic su punizione, il successivo colpo di testa di Howedes su azione d’angolo. Dall’altra parte del campo, Insigne allarga il diagonale dopo pochissimi minuti, esattamente come Hamsik su grande servizio di Mario Rui. L’unica parata di Buffon è su un tirocross fortunoso del laterale portoghese. Da annotare i gialli di Rocchi (Asamoah, Benatia, Pjanic, Albiol, tutti giusti) e l’uscita di Chiellini dopo pochi minuti. Al suo posto Lichtsteriner, con Howedes spostato nel ruolo di difensore centrale.
La sensazione, dopo i primi 45′, è che tutto vada in direzione di una ripresa non molto diversa. Starà al Napoli cercare l’accelerazione mentale e tecnica per portare a casa i tre punti, perché alla Juventus va benissimo così. Vedremo se arriverà, Juventus-Napoli è un romanzo ancora incompleto.
