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Dieci persone arrestate per i fatti di Piazza San Carlo: rapine durante la finale di Champions

I criminali, di origine maghrebina, avrebbero scatenato il caos che portò alla calca (1500 feriti e una persona morta): utilizzavano spray al peperoncino per i loro furti.

Dieci persone arrestate per i fatti di Piazza San Carlo: rapine durante la finale di Champions

L’articolo de La Stampa

Le indagini per la notte-Champions che finì in tragedia, in Piazza San Carlo a Torino, potrebbero essere arrivate ad una svolta. La Stampa pubblica in prima pagina la notizia dell’arresto di dieci presunti rapinatori di origine maghrebina – alcuni avrebbero la nazionalità italiana – che il 3 giugno scorso volevano derubare i tifosi utilizzando spray urticante al peperoncino. Le persone fermate avrebbero un’età tra i 18 e i 20 anni. Il lavoro degli inquirenti è affiancato al filone che vede indagati il sindaco Chiara Appendino;  l’ex questore Angelo Sanna; funzionari del Comune, dei vigili del fuoco
e della polizia municipale per la parte organizzative della serata in piazza.

Riportiamo parte del pezzo de La Stampa sull’esito delle indagini: «Dei dieci arrestati, sette sono finiti in carcere, due ai domiciliari, uno all’obbligo di firma. I dieci compongono una gang di predatori che ha colpito a più riprese a Torino, in Italia e in alcune città europee. In piazza San Carlo, quella sera, erano in quattro. Sono considerati i principali responsabili della rapina utilizzando spray urticante al peperoncino. Da quelle spruzzate tra la folla, alle 22,12 del 3 giugno 2017, scaturì il panico e il fuggi fuggi generale».

Un bilancio drammatico

La Stampa riporta e quindi ricorda le cifre del terrore di una notte orrenda: 1526 feriti, di varia gravità, e una donna morta per le lesioni riportate. I nomi delle persone incarcerate: Sohaib Bouimadaghen (20 anni), Mohammed Machmachi (20), Hamza Belghazi (19), Aymene Es
Sabihi (21). I primi due sono accusati di omicidio preterintenzionale, ma è possibile che il reato possa essere esteso anche agli altri componenti della gang.

Le parole del gip Stefano Vitelli, firmatario dei provvedimenti cautelari: «Si tratta di predatori
professionali organizzati e spregiudicati, pronti a ottenere il proprio bottino anche a costo di mettere a rischio la vita di migliaia di persone». Per il procuratore Armando Spataro, le indagini «hanno avuto dei risultati in tempi brevissimi, e sono il frutto di un ottimo lavoro di squadra».

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