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L’azienda rifiuti di Napoli definisce bastardi quelli che non fanno la differenziata

«Chiamarli incivili è riduttivo. Nella campane abbiamo trovato organico e indifferenziato, grazie agli scontrini risaliremo ai responsabili. La nostra è una battaglia culturale»

L’azienda rifiuti di Napoli definisce bastardi quelli che non fanno la differenziata

“Definire incivili i cittadini è riduttivo”

Il caso è aperto. Con uno status su Facebook, l’azienda partecipata che si occupa della raccolta dei rifiuti di Napoli – Asìa – definisce bastardi e incivili coloro i quali non seguono le regole prescritte. I bastardi della differenziata è il titolo dello status che richiama evidentemente il romanzo di Maurizio de Giovanni. Ma stavolta non di fiction si tratta.

I Bastardi della Differenziata

In questi ultimi giorni stiamo riscontrando, su ampie zone della città, l’intensificarsi di comportamenti scorretti di Raccolta Differenziata.
Nelle campane bianche adibite alla raccolta della carta riscontriamo, quotidianamente, la presenza di altre frazioni che impediscono per diniego il conferimento agli impianti di smaltimento. Ciò comporta danni ingenti, economici e d’immagine, all’intera Città di Napoli e quindi a coloro che con fatica giorno dopo giorno attuano con grande SENSO CIVICO e AMBIENTALE una corretta raccolta differenziata.
A Nostro avviso, assumendoci la piena responsabilità di ciò che scriviamo, definire incivili i cittadini che praticano maleducatamente tali conferimenti è davvero riduttivo.
ASIA Napoli ha intenzione di arginare tale atteggiamento, colpendo con sanzioni e dove è consentito denunciando alle autorità competenti quei cittadini. Sono state messe in campo due task force con obiettivi ben precisi, ISPETTORI che giorno e notte provvederanno a contrastare gli atteggiamenti scorretti e COMUNICATORI per la diffusione della buona pratica sulla Raccolta Differenziata.

“Non sarà l’ultimo post”

Intervistato da Repubblica Napoli, Francesco Iacotucci – amministratore unico di Asìa – non rinnega lo status e aggiunge: «Non è il primo post e temo che non sarà l’ultimo. È un’azione di giustizia per la città ed è anche un elemento di crescita culturale». Spiega che cosa è successo: «Nella campana della carta avevano conferito organico e anche indifferenziato. Adesso dagli scontrini e dalla lettere che recupereremo, andremo individuare i responsabili di questo errato conferimento».

 

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