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Sarri: «Quale crisi, domani sapremo se siamo grandi» (VIDEO)

Vigilia di Feyenoord-Napoli: «Dobbiamo rialzarci, ho la sensazione che il Napoli si senta in prova in Europa, l’anno prossimo faremo ancora meglio».

Sarri: «Quale crisi, domani sapremo se siamo grandi» (VIDEO)

In conferenza stampa

Maurizio Sarri in conferenza stampa alla vigilia di Feyenoord-Napoli: «L’assenza di Insigne e i cambi per testare la profondità della rosa: per dare ragione a quelli che dicono che non cambio mai, giocherei in dieci domani sera. Abbiamo perso Milik e non ci siamo mai lamentati, abbiamo perso Ghoulam nel momento in cui stava diventando il miglior laterale difensivo in Europa. Domani veniamo qua senza Insigne e dobbiamo fare bene lo stesso. Chiedendo il risultato di Shakhtar-City si rischia di togliere energie in una partita in cui possiamo influire rispetto a un’altra su cui possiamo farlo».

Il peso della partita per l’andamento della stagione: «La settimana scorsa ho vinto un premio che mi ha gratificato molto, con 500 voti dei calciatori. Questa è una partita a parte, è una competizione che non incide sul campionato. Ci darebbe gusto essere il primo gruppo nella storia del Napoli a fare due volte consecutive gli ottavi di Champions, dopo essere stato il gruppo che ha fatto più punti in campionato».

La mancanza della possibiiltà 4-2-3-1

«Quest’anno ci ha permesso di cambiare la partita in alcune occasioni, a Ferrara e in Ucraina. È un modulo in cui Milik e Dries ha dei riscontri, se lo fai con due calciatori con caratteristiche diverse dalla prima punta, la situazione cambia. Mi sono pentito di averlo fatto con il City, abbiamo preso una-due ripartenze che hanno cambiato l’esito della partita. Mi sono sentito in colpa per i ragazzi. Con Milik l’evoluzione avrebbe potuto essere diversa, si stava pensando di utilizzarlo fin dall’inizio in alcune occasioni. Ora non è più una soluzione proponibile».

Il City e la gestione emotiva della partita contro la Juventus: «Con Guardiola non mi sento, ci scambiamo qualche messaggio parlando di calcio. Se dovessi chiedergli di domani sera, offenderei loro e la loro mentalità. Noi siamo certi che gli inglesi giocheranno per vincere, vogliono fare dei record ed è una cosa che appartiene alla storia del loro tecnico. La sconfitta con la Juventus: quando perdi dopo tanto tempo, la rabbia aumenta. Abbiamo perso una partita importante, tra l’altro pensiamo e pensavamo di meritare il pareggio. Le prime due notti non sono state semplici, però poi si riparte. Ieri avevo visto ancora qualche scoria, stamattina ho visto una situazione migliore. Domani sera sapremo se siamo grandi, solo i grandi sanno rialzarsi».

«Abbiamo fatto 206 punti in 91 partite, media 2,27. Noi creiamo problemi, non abbiamo problemi. Abbiamo mosso la palla meno velocemente del solito, c’è stato qualche passaggio in più e meno brillantezza davanti. In sette giorni non posso mettere in dubbio il lavoro di due anni. Abbiamo qualche acciacco e abbiamo vissuto qualche giornata storta. Mi pare normale, durante una stagione. Cercheremo di rimediare, ce la faremo anche stavolta».

Il significato della Champions

«È sempre più difficile stare in alto in Europa, i differenziali si sono alzati e il passaggio del turno sarebbe la conferma che stiamo facendo bene. Ci darebbe la convinzione che la prossima Champions possiamo fare meglio. Ho la sensazione che la mia squadra si senta in prova in Europa, e che sia più determinata in campionato. Superare il gruppo potrebbe aiutarci ad aumentare questa consapevolezza. E l’anno prossimo potremo fare meglio».

Come trasformare la delusione per la Juventus in rabbia: «Io con i miei calciatori ho un rapporto bello, ci diciamo in faccia quello che pensiamo. Non dobbiamo perdere un briciolo di fiducia per una partita col risultato negativo. Bisogna uscire dalla partita con la convinzione di essere cresciuti. Abbiamo giocato bene contro una squadra che ha vinto tre campionati, tre Coppe Italia e ha fatto due finali di Champions. Abbiamo fatto un’ottima partita ma non siamo riusciti ad essere pericolosi. Ci sono dei momenti in cui loro devono dare forza a me, forse chi è uscito peggio della partita è proprio il sottoscritto. L’aiuto è reciproco, se in allenamento ho dei segnali importanti sono pronto a ribaltare di nuovo il mondo».

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