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Tre partite senza gol (in Serie A) è un record per Mertens centravanti

Da quando è iniziata la sua nuova vita da attaccante (tra poco sarà un anno), Mertens non aveva mai avuto un digiuno così lungo in Serie A.

Tre partite senza gol (in Serie A) è un record per Mertens centravanti
Mertens (Ciambelli)

Il gol con lo Shakhtar

Non ci fosse stato il colpo di testa a porta vuota con lo Shakhtar Donetsk, Dries Mertens avrebbe festeggiato ad Udine le quattro partite consecutive senza gol. Ora sono tre in Serie A, ed è comunque il suo digiuno più lungo dalla rivelazione come centravanti. Per convenzione, individuiamo una data come anno zero: 11 dicembre 2016, Cagliari-Napoli 0-5. Una tripletta, ma soprattutto la certezza che quella strada potesse essere percorsa senza battere ciglio, con assoluta certezza e consapevolezza. Mertens centravanti, da lì in poi, non si sarebbe più fermato. I numeri: 46 partite giocate, da titolare o no, e 41 gol segnati. Con 17 assist decisivi.

Tre partite in Serie A senza gol: è già successo nella storia di Dries Mertens centravanti, era febbraio del 2017. A cavallo della prima sfida al Real Madrid, che si somma a Genoa, Chievo e Atalanta. Solo che contro i veronesi lui era in panchina, con Pavoletti titolare. Dopo lo 0-2 del San Paolo contro gli orobici, un nuovo inizio. Doppietta alla Roma, gol a Crotone ed Empoli.

La normalità

Ovviamente, siamo ben lontani dal parlare di questo (mini)ciclo di partite utilizzando il termine “calo” o “crisi”. Semplicemente perché non è così, perché in realtà questa è la normalità, anche degli attaccanti. Si pensi che Edin Dzeko, nel momento in cui scriviamo, non segna in campionato dal primo ottobre. Ne ha messi due in Champions contro il Chelsea, ok, ma anche quelli sono ormai datati. Era il 18 ottobre. Dopo, il silenzio.

Niente di male, succede. Anche ai migliori, è solo che ai migliori fa più rumore. Il nuovo Mertens, centravanti 2.0 piuttosto che Falso Nueve, non ha ancora vissuto un periodo di digiuno così lungo. Ripetiamo, le tre partite di quest’anno (nella sola Serie A) sono già un primato negativo. Ma il punto non è questo, perché oltre al puro conteggio dei gol c’è anche altro. Tipo le consegne tattiche, fondamentali se sei un attaccante moderno, o comunque di movimento lo abbiamo scritto in un pezzo recente, dal titolo eloquente: “Mertens è decisivo per il Napoli, anche quando non segna”

È una questione di movimenti, ma anche di qualità di tocco. Mertens mette insieme le virtù di un fantasista e la regolarità sotto porta di un attaccante. Il gol non è più un accessorio, eppure non è ancora il tutto. Questa è una risorsa davvero inesauribile per il gioco del Napoli, un’imprevedibilità dal valore inestimabile.

Imprevedibilità

Ovviamente, però, ci sono dei piccoli lati negativi. E “piccoli”, in questo caso, è l’aggettivo giusto. In partite come quelle contro l’Udinese, la presenza di un centravanti con le caratteristiche di Mertens limita un po’ le possibilità d’attacco. Uno spiovente dalla fascia a cercare Mertens o Insigne contro Danilo, Angella e Samir non è un’idea proprio brillante.

Ovviamente, non vogliamo cadere nella banalizzazione del “manca la fisicità”, perché se il Napoli gioca un certo calcio e fa certi risultati è perché ha in rosa determinati giocatori, con certe caratteristiche tecniche e strutturali. Ogni scelta, nel calcio come nella vita, ha i suoi pro e i suoi contro. Altrimenti non esisterebbero differenze, e sai che palle. Il dark side di Mertens è che il prezzo dell’imprevedibilità assicurata dal suo gioco può essere alto in alcune partite, contro alcuni avversari. Paradossalmente, il Napoli finisce per diventare prevedibile nella ricerca del suo centravanti sempre in movimento.

Detto questo, nessun dramma. La nostra è una pura rilevazione statistica, una curiosità che tra l’altro si scontra con la forza dei risultati. Nelle tre partite a secco di Mertens, due vittorie e un pareggio. Abbiamo di che consolarci, ecco, nell’attesa che Dries possa di nuovo timbrare il cartellino. Non abbiamo fretta, né appuntamenti. Quando vuole, ci fa piacere, ci fa un piacere.

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