Archiviata la parte dell’inchiesta riferita ai rapporti tra calciatori e persone legate ai clan, resta aperta l’indagine sui biglietti omaggio emessi dal Napoli.
Due ore di colloquio
De Laurentiis-Pecoraro, l’incontro descritto dalla Gazzetta dello Sport. La rosea utilizza parole concilianti per descrivere il colloquio di ieri tra il procuratore federale e il presidente del Napoli, due ore «dai toni garbati, in un clima di cordialità, che però non sminuisce la gravità delle vicende oggetto del procedimento: biglietti delle partite del Napoli finiti nelle mani di esponenti della criminalità organizzata».
L’esito di questo incontro è stato chiaro. Archiviazione per un filone dell’inchiesta, quello dei rapporti tra calciatori del Napoli e tifosi legati alla criminalità organizzata. La procura non ha trovato elementi che violino il codice di giustizia sportiva. Anche se la Gazzetta scrive che l’indagine «è congelata in attesa che dalla Procura di Napoli arrivino dei documenti mancanti. Se Pecoraro non l’avesse formalmente chiusa, infatti, sarebbe caduta in prescrizione».
L’indagine sui biglietti
Nel frattempo, però, l’altro “lato” dell’inchiesta resta aperto. La procura vuole vederci chiaro sull’assegnazione dei biglietti omaggio ad “amici degli amici”, o comunque a personaggi poco raccomandabili.
Secondo la Gazzetta, «De Laurentiis si è detto totalmente estraneo, e del resto la Procura non gli riconosce, almeno per il momento, alcun ruolo nella vicenda. Tanto che l’avvocato Mattia Grassani, che assiste il presidente del Napoli, ha dichiarato: “Consideriamo l’audizione un atto di cortesia della Procura federale a tutela e non contro Aurelio De Laurentiis, che da 14 anni ha dimostrato con i fatti di combattere ogni forma di illegalità“». Nei prossimi giorni, nel caso, il Procuratore federale comunicherà gli eventuali deferimenti. Per il momento, il Napoli esce pulitissimo dalla vicenda. E oggi Pecoraro parlerà di tutte le indagini in Commissione Antimafia.
