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La Nazionale è l’Italia: disprezzo per la res publica e colpa sempre di un altro (l’allenatore)

Antonio Conte, il miglior allenatore italiano vivente, è stato sommerso di critiche. La Nazionale è la voglia mai persa di salire su qualunque carro possa portare all’ultimo istante a una vittoria.

La Nazionale è l’Italia: disprezzo per la res publica e colpa sempre di un altro (l’allenatore)
Antonio Conte

Rossellini

Se fosse vivo Rossellini troverebbe forse superfluo usare il cinema per rappresentare il nostro Paese. Si accorgerebbe immediatamente che la Nazionale italiana di calcio e l’indotto di sentimenti che essa genera e smuove sono molto più che sufficienti a narrarlo in modo completo.

La rappresentativa azzurra gode della generale disistima, del vasto disinteresse e a volte dell’aperto disprezzo di una larga parte dei tifosi italiani. Moti dell’animo molto vicini a quelli che la popolazione nutre quotidianamente nei confronti della lurida res publica. La Nazionale è anzitutto vissuta come un intralcio a quello che dovrebbe essere il normale corso degli eventi, che per loro natura, in Italia, sono esclusivamente privati. Sono dei club e delle loro vicende nei rispettivi campionati. Lo hanno detto quasi tutti e lo ha sostenuto, ultimamente in modo molto chiaro e al di là delle normali fanfare retoriche nazional popolari, anche l’allenatore del Napoli.

Le critiche al decisionista Conte

Quando, in passato, si è provato a mettere sulla panchina azzurra il miglior allenatore italiano vivente, cioè Conte, la nazione si è spaccata, seguendo un canovaccio nostrano vecchio ormai di quasi un secolo. Sono sorte critiche sui compensi – quelle ormai rituali, in un paese amante del pauperismo di maniera; si è stigmatizzato l’eccessivo decisionismo – che da Sigonella in poi ci sta sempre bene; si sono levate le voci sulla opportunità morale di questa scelta – anch’esse funzionali alle note ipocrisie particulari; poi è accaduto che quella squadra abbia battuto la Spagna e sia arrivata ad un passo dall’eliminare la Germania, ma nella terra della meritocrazia mancata tutto questo non è bastato a rivedere i giudizi. Il suddetto decisionista si è accontentato di vincere la Premier al primo colpo, subito dopo.

La colpa è sempre dell’allenatore

C’è poi il tema nazionale della totale insincerità delle analisi. In Italia si nega sempre, si nega tutto, purché la propria idea regga, a qualunque costo. Per questo, ciascun amante del proprio piacere privato segue la partita della Nazionale (pubblica) cercando di estrapolare dal contesto la singola prestazione (privata), il singolo passaggio, il singolo colpo di testa del proprio beniamino. Anche qui, stranamente, giocatori dipinti come star affermate faticano a dare il meglio. La spiegazione corto-circuito è subito servita: è colpa dell’allenatore (il quale non è altro che il sostituto del Conte di cui sopra, subissato di critiche).

La sopravvalutazione di sé

A nessuno, per esempio, viene in mente che forse esista una generale sopravvalutazione delle proprie risorse private, che è esercizio assai diffuso dalle nostre parti. L’Italia continua ad essere il paese più bello del mondo con le intelligenze più alte del pianeta e milioni di cittadini con la famosa marcia in più, eppure permane nel suo stato di provincia d’Europa – per colpa, si capisce, degli allenatori, o dei politici, o dei professori, o della casta. Pare sia un crimine anche solo ipotizzare che si incensino molto al di là dei meriti oggettivi giocatori appena discreti, solo al fine di tenere in piedi i numerosi castelli di carta che servono a tutti: giornali, società e tifosi.

Per tutto questo, la nazionale di calcio italiana si può solo amare. Perché è lo specchio fedele del paese, il termometro della sua crescita sempre procrastinata, la voglia mai persa di salire su qualunque carro possa portare all’ultimo istante ad una vittoria. È una squadra malandata, malmessa e mal gestita, per la quale si chiedono sempre le teste dei famigerati responsabili. E cos’è l’Italia se non questa affannosa, inutile, fasulla e costante ricerca del gomblotto?

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