Il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe è raggiante: «La cosa più bella che abbia mai realizzato, siamo andati tutti in questa direzione».
Quarto impianto di proprietà in Italia
Reggiana, Juventus, Udinese, Bologna. In ordine cronologico, i quattro club che si sono dotati di uno stadio di proprietà in Italia. I ciociari sono entrati proprio in queste ore in un club ristretto, anzi esclusivo. Dopo l’apertura del nuovo “Benito Stirpe”, il club gialloazzurro entra in una dimensione nuova, come spiegato anche dal presidente del Coni Giovanni Malagò, intervenuto all’inaugurazione: «Questo impianto è un gioiello, andrebbe preso e copiato in tutta Italia, salvo le grandi città. In Spagna, Portogallo, Francia, Germania e Inghilterra è questo il modello di riferimento. I presidenti di calcio hanno preferito investire, quando c’erano più soldi e avevano il vento in poppa, nell’ennesimo calciatore e non pensare a una casa nuova».
Ecco, ora il Frosinone ha una casa nuova. Funzionale, delle dimensioni adatte: 16mila posti per 20 milioni di euro, questo il costo dell’impianto. Di questi, 8 sono stati finanziati dal Credito Sportivo. Le parole del presidente Maurizio Stirpe, che ha intitolato lo stadio a suo padre: «Aver realizzato questa opera in un anno è tra le più belle cose che abbia visto nella mia vita imprenditoriale. È stato possibile arrivare a questo obiettivo perché tutte le componenti hanno lavorato in una unica direzione».
Si tratta di una costruzione in stile inglese, senza barriere tra gli spalti e il rettangolo di gioco. Come spazi aggiuntivi, sedici palchetti da dieci posti in tribuna centrale e gli Skybox. Tutti i posti a sedere sono coperti, ci sono una nuova sala conferenze, una palestra, gli uffici commerciali del club. Infine, anche uno store del Frosinone e un’area commerciale da 4mila metri quadri.
