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Pallotta: «Scioccato dalla Uefa e dal Milan: non hanno soldi. Senza stadio, vendo la Roma»

Intervista fiume (dall’America) a James Pallotta: «Spalletti pensava solo ai media, il fondo Elliott diventerà proprietario del Milan».

Pallotta: «Scioccato dalla Uefa e dal Milan: non hanno soldi. Senza stadio, vendo la Roma»

Le parole dall’America

Pallotta spara. Dall’America, da lontano, quindi sono e saranno dichiarazioni che andranno verificate al suo rientro in Italia. Però, come dire: il botto è forte, e soprattutto generalizzato. Il presidente della Roma ha colpito tutti, senza distinzioni. A cominciare dal Milan: «Non ho idea di cosa stia succedendo. Non ha senso. Non hanno i soldi in primo luogo per comprare la squadra, visto che hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra, a un interesse piuttosto alto. Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per giocatori e pagheranno le conseguenze a un certo punto. Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions League, ma non sarà abbastanza».

E ancora: «Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa. Forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo, ma il resto delle squadre sono in qualche modo razionali. Se potete spiegarmi il Milan, perché io non lo capisco». Questa prima tranche di dichiarazioni è tratta da un’intervista a Sirius XM.

Sabatini

L’intervento continua con attacchi e carezze, elargite senza parsimonia a Sabatini e Monchi. Ovviamente, gli attacchi sono per il primo: «Avevo perso molta fiducia in Sabatini dopo i primi due anni. Non solo per il tipo di giocatori che stavamo comprando, ma per un po’ di cose. I primi due anni sono stati ottimi, ma avremmo dovuto costruire su quelli e invece lui continuava semplicemente a fare scambi. Quindi ad agosto, parlando con Franco Baldini, ho detto che avremmo dovuto prendere un altro direttore sportivo».

Poi, le carezze. Tutte per l’ex diesse del Siviglia: «Monchi voleva andare via, abbiamo avuto delle riunioni segrete e ci siamo trovati bene da subito. Siamo stati fortunati a prenderlo perché qualcun altro lo voleva per molti più soldi. In due mesi è stato un dono del cielo».

Parole in libertà anche sugli allenatori: «Garcia? I giocatori venivano a lamentarsi in quel periodo, dicevano che non erano mai stati in una forma peggiore. Spalletti pensava spesso ai media. Io andavo nel suo ufficio e dicevo ‘Luciano come va oggi?’, poi uscivo e andavo da qualcuno a chiedere ‘cosa pensi che significhi?’. Io lo amavo, ma la stampa lo ha fatto impazzire. Voleva solo litigare con loro. I miei rapporti con la stampa italiana? Manipolano le cose e scrivono cose sbagliate».

Calciatori (e ancora Milan)

Ne ha una per tutti, Pallotta. Nuovi arrivi, vecchie conoscenze: «Kolarov è un colpaccio, Gonalons sarà la sorpresa e abbiamo un centrocampo fortissimo, il migliore mai avuto. Di Francesco ha giocato con la Roma, era molto apprezzato, lo conoscevano. Totti? Ha bisogno di tempo per pensare, lo aiuteremo e lavoreremo con lui».

E poi, da un’intervista all’Associated Press, un’altra bella stoccatina al Milan (e all’Uefa): «Io sono choccato dalla Uefa, tutto questo non ha senso. È uno scherzo, loro non hanno soldi. Il Ceo del gruppo Elliott è mio amico, loro diventeranno proprietari del club, loro hanno il debito».

Nuovo stadio

Infine, la madre di tutte le polemiche. Il nuovo stadio di Tor di Valle: «Non vogliamo vendere il club, pensiamo ci siano ottime possibilità di costruire una grande squadra, uno stadio con strutture anche di intrattenimento. Ma se non riuscissi a ottenere l’ok, allora qualcun altro dovrà prendersi la briga di farlo al posto mio». Lo stadio è una conditio sine qua non per Mr. Pallotta. Vedremo se anche stavolta rettificherà le parole in arrivo dagli Usa.

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