La dichiarazione alla trasmissione tv “Amici”. Diego è ambasciatore di Napoli e del Napoli nel mondo. Non intacchiamo il mito.
Da “Amici”
Che brutto colpo. Quasi alle sei del pomeriggio arriva un “alert” sullo smartphone: «Maradona ad Amici (la trasmissione della De Filippi, ndr) annuncia che se il popolo glielo chiede lui è disposto ad allenare il Napoli». Folgorato dalla notizia ho chiuso gli occhi, mi sono inginocchiato e ho rivolto una preghiera a san Gennaro: «Ti prego, cerca di convincerlo che non è il caso».
Che c’azzecca?
Perché quella domanda a bruciapelo dell’ospite di turno rivolta a san Diego Maradona? Perché nel giorno in cui si discute del futuro di un altro mito di un’altra squadra (Francesco Totti)? Che c’azzecca adesso rimetter in pista un mito vivente per noi napoletani?
Lasciamo Sarri e De Laurentiis a sbrigarsela tra loro
Il suo destino è scolpito sulla pietra lavica di Sant’Erasmo, proprio dove san Gennaro bloccò la lava: Maradona, ambasciatore di Napoli e del Napoli nel mondo. È la massima onorificenza che questa città che lo ama, lo adora al pari di San Gennaro, gli tributa. Pensiamo a cose più terrene, a queste ultime partite di campionato. Lasciamo Maurizio Sarri e DeLa a sbrigarsela tra loro. Convinti che il Napoli ci farà ancora divertire e sperare. Vorremmo davvero che alla grande festa della città sia invitato anche lui, Diego Armando Maradona.
