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Sono 15 i gol subiti che hanno tolto 22 punti al Napoli

Il Napoli contro il Sassuolo nonè stato più forte del caso che ha spedito contro il palo i tiri di Mertens e Insigne.

Sono 15 i gol subiti che hanno tolto 22 punti al Napoli

La tiritera del Napoli e le piccole

È ricominciata la tiritera sul Napoli che perde punti con le piccole e sul Napoli che si fa segnare troppi gol, tutti fatti che hanno un fondo di verità, anche se soprattutto il secondo va analizzato con maggiore attenzione, come leggerete più avanti.

Purtroppo ci si dimentica che in questa occasione il convitato di pietra, che talvolta è stato favorevole al Napoli, ieri ha remato contro per tutta la partita. Il CASO, che fu decisivo a Roma e si manifestò nella sua pienezza con la traversa sulla parata finale di Reina, stavolta si è girato dall’altra parte, come altre volte durante la stagione. Perché due pali pieni come quelli di Mertens e Insigne, il secondo addirittura con la ricaduta del pallone addosso al portiere (quasi contro le leggi della fisica…) la dicono lunga su questa partita riuscita male.

Al netto dei soliti errori difensivi, che quando sono commessi dal Napoli sono sempre letali.

Nell’economia di un intero campionato queste partite capitano, e in queste circostanze bisognerebbe avere la capacità di essere più forti anche del CASO.

Il Napoli di solito ci riesce segnando qualche gol in più dei due che ha realizzato in questa partita. Ma i pali hanno detto no e addio due punti.

Però, come ha scritto Massimiliano Gallo, non istituirei dei processi e non mi lamenterei più di tanto, perché il Napoli è stato sul pezzo per gran parte della partita e il campionato non è ancora finito.

Ci sono gol subiti e gol subiti

Ieri i record relativi alle performance in trasferta si sono fermati, anche se un punticino in più rispetto allo scorso campionato questo Napoli lo ha realizzato.

Però purtroppo i gol subiti continuano ad aumentare. E uno di essi è risultato decisivo ed ha tolto due punti in classifica agli azzurri.

In realtà il Napoli, sui 35 gol incassati in questo campionato, ne ha subiti appena 15 che sono costati dei punti (ringrazio Fabio Milone che nel suo commento all’articolo della scorsa settimana ha dato il “la” a questa ricerca statistica).

Se (solo ipoteticamente) questi 15 gol nelle partite in cui il Napoli ha lasciato dei punti non fossero mai stati subiti, le sconfitte e i pareggi con il Napoli in gol sarebbero divenuti tutte vittorie (nelle due partite con l’Atalanta, e con il Genoa all’andata, il massimo ottenibile dal Napoli era solo il pareggio, vista l’assenza di gol realizzati).

In buona sostanza, i 15 gol subiti hanno prodotto 22 punti persi.

Gli altri 20 gol sono invece arrivati in partite nelle quali l’esito finale è rimasto invariato.

Quindi, benché subire gol sia sempre da evitare, essi non hanno influito sulla classifica attuale del Napoli.

Giusto per un rapido confronto, la Juve ha subito finora 10 gol “pesanti” che le se sono costati 14 punti (altri 10 gol risultano ininfluenti), mentre la Roma ha subito 13 gol decisivi che si sono trasformati in 18 punti in meno (altri 14 non hanno pesato sulla classifica giallorossa).

Il Napoli distratto sembra non esserci più

C’è comunque una differenza fondamentale tra questo Napoli e quei Napoli che negli scorsi anni perdevano punti in maniera inattesa. Il Napoli distratto e svogliato sembra non esserci più. Gli errori si commettono ancora, ma sono figli della prestazione individuale di ciascuno.

Piuttosto la prestazione di uno dei calciatori che dovrebbe fare la differenza, come spesso accade, ovvero capitan Hamsik, è stata quasi preoccupante. Perché, oltre all’errore che ha portato al pareggio di Berardi, ha sfoderato una prestazione generale assolutamente sottotono.

L’esatto contrario della fame e della lucidità di Mertens. Che ha segnato un gol di testa da vero centravanti. Anzi, come un centravanti di una volta. Un po’ come quel Paolo Rossi a cui mi piace accostarlo per la sua destrezza e prontezza in area di rigore. Pablito 35 anni fa mise la palla nella porta della Polonia nella semifinale di Spagna 82 quasi allo stesso modo del Mertens di ieri.

Gol così sembrano facili, ma prima di tutto bisogna trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto. Poi la torsione del collo in corsa del goleador belga gli ha consentito di toccare la palla nel miglior modo possibile per fare gol. Un giocatore straordinario che nessuno poteva immaginare così bravo come centravanti.

E visto che è stata tirata in ballo la Polonia, vorrei esprimere la mia gioia per il ritorno al gol di Milik. È una delle cose positive di questa giornata. Speriamo che sia un nuovo inizio. Dipenderà da lui, dipenderà da Sarri.

Il bel gioco, da solo, può non bastare

Quest’ultimo si è arrabbiato, come fa di solito quando le cose vanno male. Maurizio Sarri deve prendere coscienza che a volte il bel gioco da solo può non bastare. Il caso, la sfortuna e la tenacia degli avversari può influire più della propria bravura e di quella della squadra che si mette in campo. E non è il caso di tirare fuori oscure motivazioni o complotti.

In tutto ciò, è doveroso fare i complimenti al Sassuolo per aver onorato la partita fino in fondo. Soprattutto in un’altra giornata nella quale le motivazioni e la disperazione hanno fatto la differenza su alcuni campi. Tanto che Empoli e Crotone in queste ultime giornate stanno facendo in media più gol e più punti di tutto il resto del campionato.

In un ambiente calcistico nel quale il suo calciatore più rappresentativo dichiarò apertamente che “due feriti sono meglio di un morto” ne potremmo vedere ancora delle belle.

Di sicuro il Napoli non riceverà accoglienze morbide da ora fino a fine campionato. Nessuno stenderà tappeti e questo è meglio saperlo in anticipo per evitare brutte sorprese. Come è giusto che sia, perché battere il Napoli è divenuto un motivo d’onore.

Quella contro il Napoli è ormai per molte squadre una partita che può cambiare il senso di una stagione.

Il pubblico azzurro al Mapei Stadium

Una nota finale per il pubblico napoletano al Mapei Stadium. È stato bellissimo vedere tanto colore e tante magliette del Napoli indossate dai sostenitori degli azzurri.

L’esatto contrario dei tetri giubbotti neri, del vestiario mimetico e dei cappellini scuri sfoderati nelle curve del San Paolo.

Un po’ di sana allegria che si contrappone al codice ultrà che regna nelle curve italiane, dove forse nessuna tifoseria indossa la maglietta della propria squadra come invece si usa fare in quasi tutti gli stadi del resto d’Europa.

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