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Posta napolista / Perché Higuain non è un traditore (la colpa è di De Laurentiis)

Cosa avrebbe dovuto fare Higuain? Rimanere a Napoli per non vincere mai? Il suo rapporto (come Benitez) con De Laurentiis si è rotto l’estate del preliminare col Bilbao.

Posta napolista / Perché Higuain non è un traditore (la colpa è di De Laurentiis)

Perché si è arrivati all’addio

Sarebbe stato bello ascoltare, non dico dai tifosi, ma almeno dagli addetti ai lavori, un’analisi seria, obiettiva sull’addio di Huigain e sul suo approdo alla Juventus. Partiamo dai fatti; Huigain era legato al Napoli da un contratto di cinque anni, tre dei quali già trascorsi e coronati con il record di tutti i tempi di gol segnati. Il contratto prevedeva la possibilità di liberarsi se una società avesse  pagato l’importo previsto della clausola rescissoria (94 milioni all’estero e 90 in Italia); a febbraio dello scorso anno, le parti non avevano raggiunto un accordo sul rinnovo del contratto e ciò, si è sempre detto, non per una ragione economica, in quanto l’offerta di rinnovo si attestava su una cifra pressoché identica a quella che Huigain ha ottenuto dalla Juventus.

I tre motivi chiave

Le ragioni del mancato rinnovo, nonostante gli ottimi rapporti iniziali tra il fratello procuratore e De Laurentis, sono da ricercare in una insofferenza che nel corso degli anni era via via cresciuta, fino a raggiungere livelli insopportabili per lo stesso Huigain.
Chi conosce l’ambiente di Napoli sa bene che tre sono stati i momenti di crisi che hanno caratterizzato il rapporto Higuain De Laurentis:
1) quando alla vigilia del secondo anno di Benitez, De Laurentiis scelse di presentarsi con una squadra incompleta nel preliminare di Champions, poi perso, contro l’Athletic Bilbao (per la stessa ragione Benitez non rinnovò il contratto)
2) le critiche e l’ironia di De Laurentiis sullo stato di forma dello stesso Higuain, sollevate durante la scorsa stagione, in piena lotta per lo scudetto
3) la scelta di non rinforzare la rosa l’anno scorso a gennaio (prendendo due giocatori assolutamente inutili come Regini e Grassi), nonostante il primo posto e la chiara necessità di rendere l’organico più competitivo (Perotti di fatto era già del Napoli e Higuain aveva avuto rassicurazioni sul suo ingaggio).

Higuain non conosceva il suo futuro

Terminato il campionato, Huigain partì dopo pochi giorni per disputare la Coppa del Centenario, senza conoscere il suo futuro e con la consapevolezza di non poter rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa, stante il vincolo del contratto con i diritti di immagine ceduti alla società, che di fatto impediscono qualsiasi dichiarazione o intervista ai giocatori sul loro futuro contrattuale.

Nessun club disposto a sborsare 90 milioni

Higuain era stato seguito con interesse dall’Atletico Madrid e dall’Arsenal, ma nessuno dei due club era disponibile a versare una somma superiore ai 60 milioni più contropartita tecnica (proposta sempre rispedita al mittente da De Laurentis). L’obiettivo di Huigain, era noto negli ambienti napoletani, era di andare via da Napoli, non sopportando più il legame soprattutto con la Società e con De Laurentiis in particolare (mai una parola fuori posto è stata detta contro la città, allenatore o compagni, anche se De Laurentiis recentemente ha pubblicamente dichiarato che Huigain gli avesse chiesto l’allontanamento di tre calciatori, tra cui Callejon col quale ieri si è abbracciato a fine gara in campo).

Soltanto la Juve

Quando la Juventus sondó la volontà di Higuain al trasferimento e comunicò la volontà di voler pagare la clausola rescissoria, lui decise di sì perché sarebbe approdato in una società con cui avrebbe potuto soddisfare le ambizioni di vittoria. Nessuna altra società, nemmeno lontanamente, si era avvicinata a pagare la cifra monstre di 90 milioni e per questo Higuain sentì immediatamente di ricambiare questa scelta coraggiosa e certamente non prevedibile da nessuno alla vigilia. Le visite mediche in gran segreto ed effettuate in Spagna (a Madrid dove lui ha casa avendo giocato per sei anni nel Real) non sono state altro che una conseguenza necessaria ed inevitabile, data la ristrettezza dei tempi per poter esercitare la clausola.

Cosa avrebbe dovuto fare Gonzalo?

Nessuna conferenza stampa, nessun saluto, nessun addio o ringraziamento alla tifoseria napoletana poteva essere organizzato; tuttavia Higuain, anche solo per un fatto di forma, ha provveduto a far pervenire un’affettuosa lettera di ringraziamento a tutti i napoletani, ai colleghi e all’allenatore, ignorando volutamente De Laurentis con cui il rapporto era da tempo logorato; più volte, successivamente, sia lui che i familiari hanno ribadito questo punto.

Cosa avrebbe dovuto fare o meglio non fare Higuain? Avrebbe dovuto dire: no grazie; alla Juve non posso andare per rispetto dei tifosi napoletani? Avrebbe dovuto rimanere a Napoli con una squadra che con elevata probabilità non potrà mai competere per vincere? Avrebbe dovuto sposare la causa napoletana? E per quale motivo poi? Perché i tifosi lo amano? Lui è argentino, non napoletano!

Tutti vogliono migliorare il proprio percorso professionale

Non è legittimo poi, che chi si reputa all’altezza di un palcoscenico e una ribalta di primo piano possa scegliere, se ne ha l’opportunità, di approdare in un club che gli consente di raggiungere quel palcoscenico? Per me lo è assolutamente. Tutti, in un percorso professionale, vorrebbero misurarsi con le migliori opportunità; a maggior ragione chi veniva dal club più famoso al mondo (anche se non sempre titolare).

In definitiva, Higuain non è e non può essere definito “traditore”; chi lo afferma mente sapendo di mentire; si può essere arrabbiati come tifosi, si può legittimamente fischiare, ma bisognerebbe anche sforzarsi di analizzare i fatti, tutti, con obiettività.
Caro Gonzalo, da ieri sera mi sei un pochino più simpatico e non ti fischierò più. Per finire, caro Gonzalo, detieni un record importante nella storia del calcio italiano e quel record l’hai raggiunto con la camiseta azzurra.

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