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Bologna-Napoli, i lacci di Sarri e la bellezza del suo mondo

La partita non guardata, a Roma, e un’opera teatrale con Silvio Orlando. Il Napoli segna sette gol e gioca bene, veloce, di sponda, in un modo che rende felici.

Bologna-Napoli, i lacci di Sarri e la bellezza del suo mondo

Generosità

Parliamo di generosità, in particolare della generosità che arriva dall’amicizia, a gratis, dall’affetto. Ogni tanto accadono cose che ti ricordano l’importanza degli amici, della loro bellezza. Ti ricordano perché ne abbiamo bisogno, perché li cerchiamo e mai li dimentichiamo. Ieri, due amici hanno fatto cose belle per noi. A Venezia, un’amica ci ha fatto un grosso favore mettendo una toppa  a un’emergenza; e a Roma un altro amico, in una giornata storta per lui, ci ha fatto un bellissimo regalo. In un sabato in cui la generosità si mischia al clima primaverile di Roma (città in cui mi trovavo), capisci che nulla può andare storto.

Ieri sera sono stato a teatro a vedere Lacci al Piccolo Eliseo. Lacci, che è tratto dal bellissimo romanzo di Domenico Starnone, è portato in scena da uno straordinario Silvio Orlando. Quindi, eravamo tre napoletani in ballo con altre cose, mentre a Bologna cominciava la partita. Domenico Starnone è tifoso del Napoli? Non ne sono sicuro, ma non riesco a immaginarmelo che tifi per un’altra squadra; diciamo che tifa Napoli (poi glielo chiederemo). Silvio Orlando, lo sappiamo invece, è un grandissimo tifoso del Napoli. Sono certo che a ogni uscita di scena andasse a controllare il risultato, che quindi conosceva prima di me. Biat’ a iss’.

Cinque gol al Quirinale

Il terzo ero io, incantato dalla bravura degli attori, io che non avrei potuto tirare fuori il telefono dentro a un teatro. Lo spettacolo è finito proprio al fischio finale del primo tempo, applausi a scena aperta. Ho capito che Silvio Orlando sapeva qualcosa di buono perché, quando si è aperto il sipario per la terza volta, è uscito con il pugno sinistro alzato, in segno di vittoria e con un bel sorriso. Dubito che fosse solo per il successo dello spettacolo. Siamo poi usciti, ho guardato il telefono: 1 a 4, e abbiamo cominciato una di quelle passeggiate che solo in certe sere romane si possono fare, con la temperatura già primaverile e non molta gente in giro. Il guardalinee di Ercolano chissà dove, invece. Saliamo al Quirinale, controllo: 1 a 5, sorrido, comincia la discesa.

La bellezza di Roma, la cosa eterna che sempre ci sorprende a dispetto delle polizze. E ci sorprende, sul serio, a nostra insaputa perché arriva così: sotto a una scalinata, dietro a una curva, tra un bar e una chiesa, tra una fontana e uno che vuole venderti una rosa. Fontana di Trevi, poca gente, sbircio il telefono: 1 a 6, Maronn’, ma che gioia. Come è dolce Roma. Davanti al Tempio di Adriano, un’autista di auto blu guarda la partita sul cellulare, chissà chi sta aspettando, ma chiaramente non gliene fotte, ha l’aria felice. L’autista è amico mio.

È bella Roma, davanti al Pantheon controllo un’ultima volta: 1 a 7, record di gol segnati dal Napoli in trasferta, record di gol realizzati da una squadra dopo 23 giornate. La partita ormai è finita, andiamo a cena in un posto che conosciamo, mentre aspettiamo che si liberi un tavolo ascolto la conversazione tra tre camerieri: “Ammazza, il Napoli ha vinto 7 a 1 a Bologna”. “7 a 1? Mortacci loro”. “Questi col cavolo che mollano”. Eccetera.

Applaudite, alla bellezza

Benvenuti nel fantastico mondo di Sarri. Il regno del gioco del calcio, il vero gioco, l’unico possibile. Prego, signori, accomodatevi, prendete il biglietto e godetevi lo spettacolo. Quello che vedrete sarà il gioco del calcio nella sua massima espressione. Qui nel mondo di Sarri giocheremo di prima, giocheremo di sponda, giocheremo con attenzione, giocheremo occupando tutte le zone del campo. Giocheremo, poi, veloci. Quando non ci vedrete per qualche istante sarà solo perché staremo per comparire alle spalle di un difensore, perché staremo attaccando lo spazio.

Vedrete quaggiù, vedrete il capitano spuntare alle spalle di tutti, dopo un’azione perfetta, lo vedrete tuffarsi e in volo piazzarla laggiù, sul palo lungo. Vedrete in seguito la ripartenza perfetta, palla dal portiere spagnolo al centrocampista polacco e da questi all’attaccante di Frattamaggiore, tutto bellissimo, tutto in meno di dieci secondi. Qui è davvero un bel posto, applaudite. Vedrete poi una perfetta esecuzione su punizione, e poi piattoni a uscire sotto la traversa, strepitosi tiri a giro da fuori area. Vedrete calciatori che sanno cosa fare, che assecondano l’istinto e il pensiero. Tutto questo vedrete nel mondo di Sarri. Credetemi, avrete pagato il giusto prezzo.

Un paio di settimane fa avevo scritto un pezzo su Hamsik, in cui, tra le altre cose, sostenevo che presto quando vedremo un giovane e forte centrocampista diremo che ci ricorda Hamsik, ne sono sempre più convinto.

Cari saluti sparsi

Altre tre cose che mi hanno colpito di ieri. L’odio incomprensibile dei tifosi del Bologna verso il Napoli e Napoli. L’odio non paga mai. Il Vesuvio non erutterà, non esploderà, non siete napoletani, peggio per voi, che vi devo dire. Io Bologna la amo, a voi no e sono contento che siate tornati a casa con il peso di sette pappine sullo stomaco. Un caro saluto. Giancarlo Marocchi che chiede a Sarri di cambiare modulo, quesito interessante dopo che hai fatto sette gol e stai giocando benissimo. Un caro saluto. Roberto Donadoni che se ne esce con l’arbitro. What? Caro Roberto, hai preso solo sette gol perché le partite a un certo punto finiscono, lascia perdere l’arbitro e rifletti. Un caro saluto.

Notizie dall’Inghilterra

Siamo molto contenti per il gol di Gabbiadini, ci speravamo e ci abbiamo creduto. Sono convinto che Manolo stia bene dove sta, spero faccia tanti gol e sia felice.

Note a margine

  • Ieri sera un mio amico ha scritto su Facebook: Il Marek d’inverno.
  • Può il gioco del calcio renderci felici. La risposta è sì.
  • Un caro saluto a Raiola.
  • 55 gol sono una caterva, non perdiamo tempo con i sinonimi.
  • #IoStoConSarri, mi trovo bene.

 

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