Sarri-Mihajlovic: il serbo poteva essere azzurro, ora sfida il Napoli col suo Toro giovane e grintoso
Il serbo ha raccolto l'eredità di Ventura e un progetto stimolante, Sarri sta occupando alla grande una panchina che poteva essere sua. Napoli-Torino parte da qui.
Il serbo ha raccolto l'eredità di Ventura e un progetto stimolante, Sarri sta occupando alla grande una panchina che poteva essere sua. Napoli-Torino parte da qui.
Napoli-Milan
Si ritrovano di nuovo, di nuovo contro, Maurizio e Sinisa. Poco meno di un anno dopo l’ultima volta, un Napoli-Milan 1-1 che fu l’ultima occasione avuta dal Napoli, nello scorso campionato, per sorpassare la Juventus. Andò male, quella sera: 1-1, gol di Insigne e pareggio di Bonaventura. Nel finale, un incredibile palo di Mertens. Napoli a pochi centimetri dal ritorno in testa, nel bel mezzo del suo periodo negativo. – cinque partite di fila senza vittorie, tra campionato ed Europa League. Il Milan, invece, viveva il suo momento migliore, con sette risultati utili di fila. Quello al San Paolo fu l’ottavo, sarebbe arrivato anche il nono. Prima della crisi finale, che tolse a Mihajlovic la panchina rossonera.
Fu speso molto inchiostro, l’anno scorso, per questo scontro incrociato tra panchine. Sarri al Napoli e Mihajlovic al Milan quando in realtà doveva andare in maniera esattamente opposta. Il serbo avrebbe dovuto raccogliere l’eredità di Benitez, l’ex tecnico dell’Empoli quella di Inzaghi in rossonero. Andò diversamente, qualcuno scrisse e dice ancora che fu una scelta politica (o meglio, anti-politica) di Berlusconi. Non sapremo mai la verità, sappiamo solo che ci è andata bene.
Meno a Mihajlovic, che però ora sta vivendo una seconda grande opportunità a Torino. In quella che poi, bene o male, è sempre stata la sua dimensione da allenatore. E in cui ha sempre dimostrato di poter far bene. La realtà dice che anche il Milan, nello scorso campionato, stava facendo bene. Non abbastanza, però, da confermare il serbo. Col senno di poi, è stata la scelta migliore anche quella. Oggi, con Montella, il Milan è sorprendentemente terzo in classifica.
Il Torino è un piccolo Napoli
Si riaffrontano di nuovo, Maurizio e Sinisa, dopo essersi sfiorati. Dopo che le loro due carriere, all’improvviso, si sono incrociate pericolosamente. Con due squadre che, in dimensioni diverse, rappresentano una novità. Il Napoli gioca ad alti livelli ormai da anni, Cairo sta portando i granata a cercare una nuova dimensione d’élite attraverso una politica simile a quella di De Laurentiis, con proporzioni (momentaneamente?) più basse. Mihajlovic ha raccolto l’eredità di cinque fantastiche stagioni di Ventura, e insieme ha trovato una squadra giovane e affamata. Di gloria, di visibilità. Il tipo di appetito-ambizione che serve per poter far bene in un contesto tattico che fa dell’intensità fisica il suo primo dogma. Che, seppure in parte, ripudia l’estetica del bel gioco per un altro tipo di bellezza, quella dell’agonismo. Una roba che sembra tagliata perfettamente sul corredo genetico del Toro, e che si oppone diametralmente alla filosofia di Sarri.
Anche per questo crossover di sensi e caratteristiche, il match di domenica sarà importante e interessante. Perché, in qualche modo, mostrerà al San Paolo quello che avrebbe potuto diventare il Napoli, seppure in scala (favorevole agli azzurri). Una sorta di cholismo alla serba-italiana che si misurerà contro il gioco ricercato, tecnico e comunque efficace del Napoli. Anche per questo, forse soprattutto per questo, dopo Cagliari non poteva esserci banco di prova migliore per il Napoli ritrovato.
Perché il Torino, oltre a questo tipo di organizzazione, metterà in campo anche il talento dei suoi uomini migliori. Che non sono per niente male, a cominciare dal trio d’attacco Iago Falque-Belotti-Ljajic. Fino ai giovani, gli Zielinski, gli Hysaj, i Diawara vestiti di granata: Baselli, Barreca, Boyé, Zappacosta. Sarà una bella partita, tra le panchine e in campo. Un bel duello tra modi di vedere il calcio. Di intenderlo, di prepararlo. Club simili, pur con proporzioni ancora diverse, ma tecnici agli antipodi. Sarri contro Mihajlovic: Napoli-Torino inizia da qui.