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La 10 ad Hamsik non sarebbe per dimenticare Diego

Il tempo mitico può e deve diventare un tempo ciclico, così possiamo costruire ’o Napulone

Quando da bambina giocavo con  gli anziani a tombola, nelle fredde serate di dicembre, all’uscita del numero 10 tutti in coro gridavano: “10, ‘o ciuccio là miezo”. E qualche raro uomo presente aggiungeva “‘o Napulone!”. Non credo che Maradona possa essere accostato a un somaro. Mi piace, piuttosto, pensare che, pur di portare lo scudetto a Napoli, il pibe ha caricato sulle sue capaci spalle il peso calcistico e non di un’intera città…
Mi è venuto in mente questo episodio quando Enzo Pane, in un articolo sul Napolista, ha suggerito, non senza qualche imbarazzo, di “scongelare” la maglia numero 10 (la mitica maglia indossata, appunto, da Dieguito) e di affidarla a Marek Hamsik l’attuale capitano del Napoli.
Non si tratta di essere “provinciali”, come qualcuno, legittimamente, per carità! ha obiettato.
Non si tratta di essere localisti o cosmopolitisti. Qui, semplicemente, si vuole sottolineare che il tempo mitico, eternamente presente, può e deve diventare un tempo ciclico dove tutto si ripete e dove il futuro deve ricalcare le orme del passato…
A me pare che Hamsik, oggi, sia in grado di assumersi “soma”, quel carico appunto che si assunse un altro grandissimo… Non si tratta di dimenticare, anzi, al contrario di ricordare: e sono due, possiamo ripetere e aspettare che diventino 3 e poi 4, 5 e così via…
Perché così si costruisce ‘o Napulone: coi più grandi, con quelli che non dimenticheremo mai…

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