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Conte non trova il coraggio e dice no ai suoi unici calciatori di fantasia, Insigne ed El Shaarawy

Conte non trova il coraggio e dice no ai suoi unici calciatori di fantasia, Insigne ed El Shaarawy

L’ultima partita di un girone che, seppur vinto, rappresenterà l’anticamera del bellissimo inferno disegnato dal tabellone. Se vuole arrivare in fondo, in finale, l’Italia di Conte dovrà battere sicuramente la Spagna; poi, molto probabilmente, Germania e Francia. Prima, però, c’è il match con l’Irlanda. Questa sera, a Lille, la partita vale solo per gli avversari degli azzurri, ancora in corsa per la qualificazione.

Quindi, turnover per Conte. Rotazione annunciata, quasi totale, con sette-otto cambi resi praticamente ufficiali già in conferenza stampa. Per la Gazzetta, la formazione è già fatta, anche oltre le indicazioni del ct: in campo Sirigu in porta, la solita difesa a tre con il solo Ogbonna al posto di Chiellini, una linea mediana a cinque inedita (Bernardeschi, Florenzi, Thiago Motta, Sturaro e De Sciglio) e la coppia d’attacco composta da Zaza e Immobile.


Quello che salta all’occhio è la certa e definitiva rinuncia di Conte alla qualità. Non che i calciatori in campo non siano bravi, ma basta leggere i nomi dei due calciatori esclusi dalle rotazioni per capire cosa intendiamo. Parliamo di Lorenzo Insigne e Stephan El Shaarawy, convocati quasi a furor di popolo dopo le grandi prestazioni con le maglie di Napoli e Roma e praticamente fuori dal radar del commissario tecnico.

Che non li schiererà questa sera, denunciando e annunciando quello che è il suo orientamento per questo Europeo: l’Italia, la sua Italia, non ha bisogno della fantasia. O, almeno, cerca strade alternative alla fantasia per sviluppare il suo gioco e cercare il gol. Forza d’urto, disciplina, applicazione tattica. Tutta roba che, in qualche modo, non fa pienamente riferimento a quelli che sono gli unici calciatori, tra quelli portati in Francia, dotati dei cosiddetti “numeri”, quella roba che ti cambia la partita con una giocata.

Eppure, Conte ha parlato benissimo del ragazzo di Frattamaggiore in conferenza stampa: «Lorenzo è uno di quelli che sta partecipando di più, una carta che potrò giocarmi in momenti particolari della partita: mi auguro di dargli spazio». La scelta, caro Conte, dipende solo da te. Il tuo “mi auguro” (vale anche per El Shaarawy, ovviamente) vuol dire trovare la forza di osare qualcosa che va al di là dello spartito classico, che potrebbe farti irritare ma anche inaspettatamente divertire. Una scelta che necessita di coraggio, come scritto anche da Massimiliano Gallo subito dopo il match con la Svezia. Ma che però può (potrebbe) esserti d’aiuto per il bellissimo inferno dagli ottavi, magari dagli ottavi in poi. Perché, a volte, la partita può vincerla anche la qualità. Soprattutto contro le squadre di qualità.

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