Napoli, Mediaset, Higuain. È la vicenda della settimana, in e di una settimana che dovrebbe portare a un’altra tappa decisiva per la corsa scudetto. E invece no, è un tormentone continuo: ne (ri)parla in termini severi anche la Gazzetta, che in un pezzo firmato da Marco Iaria spiega come la «minaccia del Napoli di rompere con Mediaset sia destinata a rientrare».
Il giornalista della rosea, esperto di finanza applicata al calcio, spiega peché: «Al di là di una violazione del diritto di cronaca, si tratterebbe anche di una mancanza contrattuale. La Lega, nelle ultime ore, è intervenuta esercitando una moral suesion con il presidente De Laurentiis, tanto geniale e lungimirante nella gestione del club quanto patronale e, a volte, decisamente fuori misura nei rapporti con i media. La Gazzetta ne sa qualcosa. Domenica torna la Serie A, e allora scopriremo se la minaccia si concretizzerà o resterà tale, nel nome del buon senso. Tuttavia, il comunicato stampa del Napoli resta inaccettabile, indipendentemente dalla veridicità o meno dei contenuti del servizio”.
«Anche perché – prosegue Iaria -, Mediaset e Sky assicurano 943 milioni l’anno per i diritti in pay tv. Inoltre, il Biscione vanta i diritti accessori sulle interviste pre e post-partita e il botta e risposta con un giocatore. Il contratto dei broadcaster è con la Lega ed è per questo che la Lega si sta adoperando tenacemente, consapevole che non esiste scappatoia: le interviste sono un obbligo, altrimenti si va dritti in tribunale. Le società, in caso di silenzio stampa, sono obbligate a mandare davanti alle telecamere un dirigente di alto livello. Ma il diniego assoluto a una delle emittenti licenziatarie proprio non è contemplato. L’ha ricordato la stessa Mediaset nel comunicato di ieri esprimendo la sua «incredulità» sulla vicenda. C’è di più. Il Napoli è una di quelle 15 società di A ad aver ceduto a Mediaset in esclusiva i diritti d’archivio che comprendono la diretta delle conferenze stampa pre-partita degli allenatori. In questo caso si tratta di un contratto individuale. Facciamo saltare anche questo?».
