ilNapolista

Analisi ragionata del rush finale: la 35esima giornata vale lo scudetto

Analisi ragionata del rush finale: la 35esima giornata vale lo scudetto

Il gol di Zaza, 88esimo della sfida del 13 febbraio, fa pendere la bilancia del campionato dalla parte bianconera. Certo, dopo ci sono stati i pareggi del Napoli contro Milan e Fiorentina, mentre la Juventus ha perso solo due punti col Bologna. Ma i tre punti colti da Allegri e i suoi nello scontro diretto, in questo momento, oggi, fanno tutta la differenza del mondo. E lanciano i bianconeri verso un quinto scudetto che, alla luce della rimonta compiuta dopo un inizio di campionato almeno balbettante, sarebbe pure meritato.

Come lo sarebbe un eventuale trionfo del Napoli, del resto e comunque. La squadra di Sarri ha messo in mostra il miglior calcio e il miglior calciatore del campionato, e sono due certezze che non conoscono possibilità di smentita. Solo una stagione eccellente come quella degli azzurri permette di tenere (ancora) aperto un campionato in cui una squadra vince 19 partite delle ultime 20, dalla decima alla trentesima giornata. 

La Juventus si presenta alle ultime otto con tre punti di vantaggio e +1 di differenza reti. Un vantaggio che è matematicamente riconducibile a una sola partita: se infatti i bianconeri dovessero perdere o comunque non vincere con l’Empoli, con il Napoli vittorioso con qualsiasi risultato a Udine, gli azzurri non solo recupererebbero punti, ma pareggerebbero almeno il conteggio di differenza reti. I soli 16 gol subiti dai bianconeri (55 fatti, +39 di scarto) fanno il paio con le 62 reti degli azzurri (24 incassati, +38). Quindi, come dire: l’eventuale arrivo a pari punti, con gli scontri diretti pari (Napoli-Juve 2-1 e juve-Napoli 1-0), non verrebbe risolto nemmeno con la differenza reti. Almeno ora, distanze minime anche qui.  

Ora che siamo a otto dalla fine, tutto sembra ancora possibile: la Juventus ha messo in fila quattro vittorie consecutive dopo lo 0-0 di Bologna, ma ha ripreso gol dopo 10 partite in un derby che, polemiche arbitrali a parte, ha in qualche frangente evidenziato una stanchezza pure comprensibile da parte dei bianconeri, impegnati ed eliminati anche in Champions; stessa situazione o quasi per il Napoli, che ha archiviato il febbraio nero con tre vittorie consecutive e il recupero in grande stile di Gonzalo Higuain, doppiettista contro il Genoa e autore di cinque gol nelle ultime quattro partite. Insomma, la corsa è ancora aperta e non conoscerà né soste né distrazioni fino a maggio. Ecco le partite che aspettano bianconeri e azzurri da qui al 15 maggio:

31° Juventus-Empoli – Udinese-Napoli
32° Milan-Juventus – Napoli-Verona
33° Juventus-Palermo – Inter-Napoli
34° Juventus-Lazio – Napoli-Bologna
35° Fiorentina-Napoli – Roma-Napoli
36° Juventus-Carpi; Napoli-Atalanta
37° Verona-Juventus; Torino-Napoli
38° Juventus-Sampdoria – Napoli-Frosinone

Andiamo anche al di là della lamentela di Sarri sugli orari (fino alla 35esima, il Napoli giocherà sempre non in contemporanea la Juventus) e fingiamo che tutte le partite si giochino nello stesso momento. Guardando il calendario “puro”, la Juventus sembra essere leggermente avvantaggiata. Non fosse altro che per le due partite in casa consecutive contro Palermo e Lazio alla 33esima e alla 34esima, cosa che non accadrà al Napoli e che curiosamente non è avvenuta per tutta la stagione (alternanza fissa casa-trasferta per la squadra di Sarri). Allo stato attuale della classifica, tutte e due le squadre affronteranno avversari con un obiettivo ancora da inseguire. Solo il Verona, già quasi condannato alla retrocessione, sembra essere sicuro del proprio destino: il Napoli lo incontrerà dopo l’Udinese, la Juve addirittura alla penultima. 

Confidando sulle proiezioni, si può dire che forse anche le sfide tra Napoli e Atalanta e Torino (36esima e 37esima) potrebbero giocarsi contro squadre ormai salve e quindi prive di reali motivazioni. Cosa non applicabile alle partite della Juventus, che affronterà Carpi, Palermo e Sampdoria. Ovverosia, tre squadre che sono e saranno coinvolte fino alla fine nella bagarre per la salvezza. Un po’ come il Frosinone, che però esordirà a Napoli solo all’ultima giornata. Saranno 90 minuti partita da dentro-fuori, quelli del 15 maggio, per i ciociari: o varrà la salvezza oppure arriverà a verdetto già emesso e certificato. 

Un’ultima analisi parte per forza dai valori in campo, dalle squadre forti o meno forti da affrontare fino all’ultima di campionato. Siamo lì, più o meno: la Juve sarà di scena nel San Siro rossonero e Firenze, mentre il Napoli affronterà, sempre in trasferta, Inter e Roma. Quattro partite a rischio che coinvolgeranno le prime cinque squadre del campionato, con un incrocio pericolosissimo alla 35esima giornata. L’ideale, per il Napoli, sarebbe aver recuperato punti o quantomeno non averne perso per quella partita. Che, ragionando razionalmente, rappresenta forse l’unica occasione in cui la Juventus potrebbe perdere punti. Per ambiente e rivalità, ma anche per una questione di valori oggettivi in campo. Più o meno la stessa cosa che il Napoli troverà in casa della Roma, che ora è distante sette punti ma che potrebbe riavvicinare Sarri e i suoi nel caso questi dovessero avere altri passaggi a vuoto. Difficile, infatti, che Allegri possa fermarsi prima: l’Empoli ha raccolto appena 6 punti nel girone di ritorno e ha ancora otto punti di margine sulla zona salvezza, il Palermo è oggettivamente inadeguato e anche il Milan appare in disarmo rispetto al periodo in cui si ritrovò ad affrontare il Napoli al San Paolo. Certo, per sabato 9 aprile potrebbe subentrare l’effetto San Siro, ma è un’ipotesi difficile e complicata. Poi verranno, per la Juventus, la sfida interna con una Lazio senza più stimoli e la trasferta a Firenze, prima dell’ultimo ciclo. Roba da nove punti: Carpi, Verona e Sampdoria. Lo scudetto bisognerà provare a vincerlo prima. Altrimenti, come dire: Napoli, grazie lo stesso. Perché, e su questo non ci sono analisi che tengano, Higuain e compagni ci proveranno senza lesinare gli sforzi. Fino all’ultima partita. Fino alla fine, del resto, suona un po’ male come “slogan”…

ilnapolista © riproduzione riservata