Napoli, parte il secondo giorno del restauro del murales di Maradona
Alle 8,30 la gru è già su via Toledo. Il gruista si chiama Donato, è nato ai Quartieri e tifa Napoli. Sempre andato allo stadio col padre, anche in serie b e c. Arriviamo al murales alle 9. C’è un ragazzo sul motorino che è incantato davanti al murales. Ha appena smontato dal lavoro in […]
Alle 8,30 la gru è già su via Toledo. Il gruista si chiama Donato, è nato ai Quartieri e tifa Napoli. Sempre andato allo stadio col padre, anche in serie b e c.
Arriviamo al murales alle 9. C’è un ragazzo sul motorino che è incantato davanti al murales. Ha appena smontato dal lavoro in un laboratorio di pasticceria ai gradoni di Chiaia. Dice che il viso è diverso, assomiglia a quello di Dragon ball. Però, aggiunge, è bellissimo uguale, è una cosa importantissima per il quartiere. «Certo che grande cosa fece Mario Filardi».
Alle 9,15 arriva Salvatore con secchio con pennelli e spatole.
Mangia un cornetto e sale imbracato sulla gru. Sono le 9,40 quando mette mano al braccio destro del pibe. Le pitture, come ieri, passano attraverso la finestra abusiva.
Passa la signora Mena e augura buon lavoro a tutti.
Passano due ragazzi in motorino. Uno di loro dice: ma chist nunn’è Maradona! Sembra quello di Holly e Benji. Salvatore gli dice di salire a disegnare lui se vuole. Quello risponde che non sa disegnare.
Alle 10,25 anche il braccio destro di Maradona è tornato a vivere.
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