Il Fatto quotidiano ha pubblicato un’intervista a Carlo Verdone in vista dell’uscita del suo film “L’abbiamo fatta grossa” con Albanese, in programma il 28 gennaio. È prodotto dalla Filmauro. Nel corso dell’intervista, Verdone parla dei suoi produttori: Sergio Leone, Cecchi Gori e appunto Aurelio De Laurentiis. Ecco cosa dice di lui l’attore romano.
Dopo Leone, con il suo terzo film, Borotalco, vennero i Cecchi Gori.
Mi facevano fare quello che volevo, magari come le dicevo prima, si mostravano scettici, ma non ti fermavano mai. Avevo carta bianca. Con Aurelio De Laurentiis non è così.
E com’è?
Ci sono 50 riunioni, mille dubbi, dobbiamo essere reciprocamente convinti. E persuaderlo della bontà dell’idea è compito mio. Non dico che Aurelio abbia torto. Dico che è un produttore differente. L’incontro con lui è un’istruttoria e tu ti devi difendere come farebbe un avvocato.
È faticoso?
Molto. È il mio produttore ed è un bravo produttore. Io lo rispetto, lui deve rispettare me. Ho quarant’anni di carriera, non sono l’ultimo arrivato.
Il rispetto c’è?
Il rispetto c’è, ma la fiducia devi conquistartela.