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Napoli-Roma vista dal drone di Sarri

Napoli-Roma vista dal drone di Sarri

Il Napolista è riuscito a entrare in possesso dei dati che vengono catturati e analizzati dai droni di Sarri. I droni sono quattro e a Castel Volturno gli hanno dato i nomi dei quattro semi delle carte napoletane. Il drone di bastoni, il drone di coppe, il drone di denari, ma noi abbiamo scelto il drone di spade. Ecco i dati per Napoli-Roma:

L’occhio termico sul braccio numero uno rileva palla al centro della Roma battuta secondo i nostri schemi. Lancio lungo verso l’infinito e oltre. A volte nel nulla. Consultare l’ufficio legale per vedere a che punto è la denuncia di plagio presentata da Mazzarri

Il drone in ricognizione verticale rileva una chiazza bianca non identificata: impossibile associarla a informazioni presenti nel database. Ipotesi numero uno: un’enorme macchia di guano. Ipotesi numero due: una tovaglia portata da qualcuno per un pic-nic. Ipotesi numero tre: la luna, improvvisamente precipitata sulla terra. Piripì piripì. Informazione rintracciata. E’ il turbante di Dzeko che si è ciaccato.

Ghoulam e Insigne costringono Iago Falque ad abbassarsi, in alcuni casi a fare il terzino in copertura dal lato di Florenzi. I raggi gamma del braccio numero due trasmettono a Hamsik l’ordine di inserirsi da quel lato, per cercare l’assist verso il centro dell’area. Modello presente nel database: il cross per il gol di Paolo Cannavaro contro il Catania. 

Raggio protonico, raggio protonico. Avvertire Insigne che se si sposta dalla sinistra verso il centro tutti diranno che le sue sono incursioni, se invece resta sempre al centro gli diranno che è fuori posizione e che da trequartista non sa giocare.

Super neutroni, attenzione. Visto come stanno le squadre in campo, impostare il drone in modalità partita a scacchi. Vietate le obiezioni, ripeto: vietate le obiezioni. Chi è che deve fare la regina? Ci pensiamo dopo. 

Raggi detector, zoomate sulla panchina della Roma. Drone in modalità intelligence. Garcia prende appunti. Lettura in tempo reale del suo quaderno. Immagini poco nitide. Ipotesi numero uno: è il taccuino di Benitez. Ipotesi numero due: sono i quaderni di Gramsci. Ipotesi numero tre: sono le relazioni della Leopolda. Piripì piripì. Informazione rintracciata. E’ un disegnino anti-stress.

Azionare l’ala tagliente numero 2. Puntare l’ala tagliente numero 2. L’ala tagliente numero 2 guarda Higuain. Higuain si guarda la partita. 

I componenti marini piazzati sul tettuccio apribile del drone rileva che dalle rimesse laterali andiamo facilmente dietro la linea della difesa. Organizzare più tiri con le mani: trasformare schemi in schemi di rugby con tiri e touche.

Il drone in ricognizione verticale rileva una chiazza giallognola non identificata: impossibile associarla a informazioni presenti nel database. Ipotesi numero uno: sono i tifosi polacchi ancora nello stadio da giovedì. Ipotesi numero due: è la pettorina di Henrique ormai saldata al suo corpo. Ipotesi numero tre: è la copertina di un romanzo di Agata Christie. Piripì piripì. Informazione rintracciata. E’ la cresta di Nainggolan.

I raggi superperforanti rintracciano nel database l’informazione relativa al cross con cui Ghoulam servì Callejon per l’1-0 alla Roma di due anni fa. Trasmettere informazione via bluetooth alla testa di Ghoulam per piazzare nuovi traversoni da sinistra, sempre considerando tuttavia che la cervella è una sfoglia di cipolla.

Gli scudi rotanti fotografano una macchia multicolore sulla sinistra non identificata: impossibile associarla a informazioni presenti nel database. Ipotesi numero uno: è la folla della domenica dell’arte. Ipotesi numero due: sono passeggeri in attesa delle Circumvesuviana. Ipotesi numero tre: è una manifestazione di disoccupati organizzati. Piripì piripì. Informazione rintracciata. E’ la marcatura su Insigne

Il drone non riesce a rilevare in campo traccia delle parole pronunciate da Sarri alla vigilia. “Giochiamo col cuore”. Si gioca con la testa, con le gambe, con il cervello. Si blocca la partita, si controlla, ci si marca. Per il cuore se ne parla un’altra volta.  

Sonar rotanti, attenzione, attenzione. Fate partire scannerizzazione fisiognomica sul volto di Callejon per capire se è proprio lui o qualcuno che ne ha preso il posto. Impossibile associare il volto a informazioni presenti nel database Ipotesi numero uno: è Zubin Mehta scappato dalla prima della Carmen al San Paolo. Ipotesi numero due: è Peppino Di Capri dopo la plastica che gli fanno nel film Natale con il boss. Ipotesi numero tre: è il gemello scarso di Callejon. Si prescrivono rilievi approfonditi.

Calcolatrice astrofisica in azione. Verificati i tocchi di palla di Jorginho. Sono 88 alla fine della partita, per la prima volta sotto i 100 dopo quattro giornate. Non succedeva da Napoli-Udinese, quando però Jorginho servì l’assist a Higuain. Verifica delle linee di passaggio. 

Maglio esploratore in azione. Controllare con riconoscimento facciale se quel signore seduto in tribuna corrisponde con i suoi connotati a quelli di Antonio de Oliveira Filho, agli umani noto come Careca. In caso di risposta affermativa, disporne in tutta fretta la svestizione e l’ingresso in campo con una maglietta azzurra, al posto di uno qualunque degli undici attualmente impiegati. 

A scanso di equivoci, meglio questo Careca in campo che in tribuna. Almeno quando venne Maradona, la Roma la battemmo. 

Il raggio antigravità in azione coglie una traiettoria non presente nel nostro database: impossibile associarla a informazioni già conosciute. Ipotesi numero uno: è un boomerang. Ipotesi numero due: è una scorza di mellone. Ipotesi numero uno: è una vecchia falce avanzata dal simbolo dei Comunisti italiani. Piripì piripì. Informazione rintracciata. E’ il cross di Rudiger che esce dal campo. Gol da annullare, inviare impulsi, inviare impulsi.

L’uncino spaziale sul braccio numero tre rileva che il 53% dei passaggi di Gonzalo Higuain sono stati sbagliati. Disporre convergenza, ripeto, disporre convergenza. 

“Non stiamo andando al mattatoio”. Registrare frase di Rudi Garcia, ripeto, registrare frase. E’ una trappola, attenzione, una trappola. Il mattatoio in questione trovasi in zona Testaccio, cuore del tifo romanesco. 

Il campo magnetico del drone rileva presenza di El Kaddouri nella zona del possibile impatto col pallone. I suoi tocchi di palla in tutta la partita sono stati due. Database non rileva precedenti di calciatori in gol con due soli tocchi di palla. Si ricorda eventualmente José Joao Altafini, detto Mazzola, in grado di segnare da ex contro il Napoli al primo tocco di palla e per questo detto Core ingrato. Inviare via wifi a El Kaddouri nuovo soprannome. Core abboccato. Ripeto: core abboccato.

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