Benitez: «A Milano per giocarcela. Abbiamo 15 partite da qui a Natale, il campo ci dirà chi siamo. Poi parleremo del contratto»

Rafa Benitez ha cambiato la forma, non la sostanza. È tornato alla sua classica conferenza stampa. Giro palla, tiki taka classico e tanto possesso. L’atteggiamento è cambiato, Rafa era evidentemente rilassato, ha abbandonato quell’ostentato nervosismo nei confronti dei giornalisti scandito da risposte a monosillabi. Nella sostanza, ha detto ben poco. Pochi concetti, ripetuti. Contratto – […]

Rafa Benitez ha cambiato la forma, non la sostanza. È tornato alla sua classica conferenza stampa. Giro palla, tiki taka classico e tanto possesso. L’atteggiamento è cambiato, Rafa era evidentemente rilassato, ha abbandonato quell’ostentato nervosismo nei confronti dei giornalisti scandito da risposte a monosillabi. Nella sostanza, ha detto ben poco. Pochi concetti, ripetuti.

Contratto – Benitez ha spiegato che nell’incontro della settimana, lui e il presidente De Laurentiis hanno deciso di non parlare del contratto. «Troppe e troppo importanti le quindici partite che giocheremo da qui a Natale per concentrarci anche sul contratto. Ne giocheremo 7 partite in 21 giorni.  E sarà il campo a dirci che cosa sarà il Napoli. Col presidente abbiamo parlato delle partite che il Napoli ha vinto, tre successi consecutivi che hanno dato fiducia alla squadra. Ma dovete sapere che ogni giorno io sono a contatto con la società, col direttore sportivo Riccardo Bigon e ogni giorno parliamo del presente e del futuro del Napoli».

Per la prima volta, Rafa ha imitato il suo maestro Sacchi, e ha ripetuto una sua classica affermazione: «La squadra si sta allenando con intensità, sono fiducioso per le prossime partite». Benitez ha aggiunto: «Possiamo competere con tutti, Roma, Juventus, Inter, Fiorentina. Poi sarà il campo a dirci chi siamo».

Il tecnico madrileno ha elogiato l’Inter di Mazzarri: «È una grande squadra, modellata sulle idee dell’allenatore. Ha perso due partite in cui avrebbe meritato di più. L’Inter è una squadra fortissima. In Italia lo sappiamo com’è, ogni settimana una squadra è in crisi. Loro avranno la pressione del pubblico, conosco bene quell’ambiente, sono abituati a vincere. Della mia Inter non è rimasto più nessuno? Beh, avevo 15 calciatori sopra i trent’anni. Noi ormai abbiamo la giusta mentalità per giocarcela a Milano, poi sarà il campo a emettere il verdetto definitivo».

Ha risposto anche su Gargano e Inler: «Inler sta bene, tutti i convocati stanno bene. Dispiace per Gargano, dispiace che si sia infortunato un calciatore che ha rifiutato la Nazionale per allenarsi qui, ma il Napoli ha le qualità per giocarsela anche senza un giocatore valido e in forma come Gargano».

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