Chi mette la chiesa al centro del villaggio non può mai fare catenaccio

Antonio Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano, è un tifoso romanista con abbonamento. Su richiesta di Max, gli ho chiesto di scrivere per il Napolista alla vigilia di Napoli-Roma. E lui l’ha messa così (fd’e) Caro Fabrizio, come tu ben sai prepararsi al peggio è una delle tecniche più comuni che gli squilibrati mentali (categoria alla […]

Antonio Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano, è un tifoso romanista con abbonamento. Su richiesta di Max, gli ho chiesto di scrivere per il Napolista alla vigilia di Napoli-Roma. E lui l’ha messa così (fd’e)

Caro Fabrizio, come tu ben sai prepararsi al peggio è una delle tecniche più comuni che gli squilibrati mentali (categoria alla quale mi onoro di appartenere) mettono in atto quando i presagi calcistici sono particolarmente foschi. Non v’è chi non veda che domenica sera la Roma al San Paolo rischia il bis della disastrosa sconfitta in Coppa Italia. Una squadra rabberciata e dolorante, per cercare di salvare la pelle dovrebbe adottare un catenaccio gigante. Una vera bestemmia per il caro leader Garcia che dopo aver messo la chiesa al centro del villaggio mai si comporterebbe come un Reja qualsiasi. E dunque, prepariamoci alla grandinata. Basta.

Caro Fabrizio, come tu ben sai in ogni squilibrato mentale la sicumera arrogante si nasconde subdola e velenosa dietro il piagnisteo, e dunque sono qui pronto a dirti che nove punti di vantaggio su voi partenopei (con boria spericolata considero naturalmente in cassaforte i tre punti del recupero con il Parma) ci consentono di assorbire qualsiasi rovescio e di guardare serenamente ma virilmente alla sicura conquista del secondo posto. Basta.

Caro Fabrizio, come tu ben sai se al triplice fischio di Rocchi le cose fossero andate in un certo modo, malgrado tutti i magheggi psicologici la mia notte si presenterebbe buia e tempestosa. Ma se, malgrado tutto…. beh allora la tranquilla notte dell’Eur si riempirà di canti innegganti alla discrimazione territoriale e di gesti oltraggiosi. So di meritarmi la tua comprensione, pronto a rendermi pan per focaccia. Un abbraccio. Antonio.
Antonio Padellaro

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