Napoli, chiesto un punto di penalizzazione e nove mesi per Cannavaro e Grava
Un colpo, anzi una mazzata per società e calciatori. Un punto di penalizzazione per il Napoli (e 100 mila euro di multa), nove mesi di squalifica per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. È la richiesta – dura e severa (si pensava al massimo a una richiesta di squalifica di quattro mesi per i calciatori) – […]
Un colpo, anzi una mazzata per società e calciatori. Un punto di penalizzazione per il Napoli (e 100 mila euro di multa), nove mesi di squalifica per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. È la richiesta – dura e severa (si pensava al massimo a una richiesta di squalifica di quattro mesi per i calciatori) – che arriva dal procuratore federale Stefano Palazzi nel corso del processo sportivo che si sta celebrando all’hotel Parco dei Principi, nel cuore della Capitale.
Il club partenopeo è stato deferito per responsabilità oggettiva nel procedimento sulla tentata (e non realizzata) combine per Sampdoria-Napoli del 16 maggio del 2010, gara finita con la vittoria dei liguri per 1 a 0.
IL RUOLO DI GIANELLO – Ad inguaiare la società azzurra èstato l’ex portiere di riserva Matteo Gianello, a processo per illecito sportivo. Gianello, all’epoca, raccontò ad un poliziotto di esser stato avvicinato da «gente del Nord» per favorire la vittoria della Sampdoria e, per farlo, lo stesso portiere del Napoli si rivolse, ricevendone un netto rifiuto, ai compagni di difesa Paolo Cannavaro e Gianluca Grava.
PATTEGGIAMENTO E NON PATTEGGIAMENTO – La società ha scelto la strada del non patteggiamento, mentre Gianelloaveva trovato un accordo con la procura federale, respinto poi dalla commissione disciplinare. I due giocatori coinvolti da Gianello sono giudicati per omessa denuncia. Nell’aula, Gianello è assistito dall’avvocato Eduardo Chiacchio. Assenti invece Cannavaro e Grava, rappresentati rispettivamente dai legali Luciano Ruggiero Malagnini e Luisa Delle Donne. Per il Napoli, invece, sono presenti l’avvocato Mattia Grassani e l’amministratore delegato Andrea Chiavelli.
LA RICHIESTA DI PALAZZI – Secondo Palazzi «il Napoli deve rispondere di responsabilità oggettiva sia per l’illecito contestato a Gianello sia per l’omessa denuncia dei due destinatari della proposta, Paolo Cannavaro e Gianluca Grava». Palazzi ha precisato alla Commissione Disciplinare che nella richiesta di squalifica di tre anni e tre mesi dell’ex terzo portiere del Napoli, Gianello, «tre anni sono per l’illecito e tre mesi in continuazione per contatti finalizzati alle scommesse».
Per la responsabilità oggettiva contestata al Napoli, il procuratore ha chiesto un punto di penalizzazione e 100mila euro di ammenda (45mila euro per l’omessa denuncia di Cannavaro, altre 45mila euro per quella di Grava e 10mila euro per i contatti finalizzati alle scommesse di Gianello). Il verdetto della Commissione Disciplinare – presidente Sergio Artico – è atteso già per domani, martedì.
(corrieredelmezzogiorno.it)