Il mio sabato sera al Pizza Fest con la famiglia

SABATO 8 SETTEMBRE decidiamo di andare all pizza village sul lungomare liberato (?) a Napoli. Sono le ore 19.00. Mi chiama a telefono Stefania, mia moglie: – Mario, lascio la macchina al parcheggio Brin e prendo un autobus, il 154 porta a piazza Vittoria vero? -Hai avuto una buona idea. Così eviti traffico e parcheggio, […]

SABATO 8 SETTEMBRE decidiamo di andare all pizza village sul lungomare liberato (?) a Napoli.

Sono le ore 19.00. Mi chiama a telefono Stefania, mia moglie:

Mario, lascio la macchina al parcheggio Brin e prendo un autobus, il 154 porta a piazza Vittoria vero?

-Hai avuto una buona idea. Così eviti traffico e parcheggio, sicuramente non avremo problemi al ritorno, si prevede una grande affluenza di pubblico. Il sindaco non è uno sprovveduto, avrà sicuramente convinto la regione e l’Anm a potenziare le corse degli autobus per il ritoro. Lui ci tiene a far usare i mezzi pubblici, stai tranquilla. Ti aspetto al negozio.

Io ho un negozio a Via Vannella Gaetani, una traversa di piazza Vittoria, a due passi dal lungomare dove si svolge la festa della pizza.

Stefania lascia l’auto al parcheggio Brin e aspetta il 154. Sono 10 minuti di strada.

Ore 19.45. Stefania non arriva, la chiamo e mi dice che è bloccata nel traffico a piazza Municipio, in un autobus stracolmo di gente. Le bambine non ce la fanno più. Le dico che chiudo il negozio e l’aspetto alla fermata sotto i portici a via Domenico Morelli.

Intanto via Vannella Gaetani è satura di veicoli di ogni tipo che arrivano da tutti i comuni della provincia di Napoli per la festa della pizza, un traffico senza precedenti.

In via Domenico Morelli il parcheggio è già tutto esaurito, non ci sono posti e fuori una lunga fila di auto blocca il traffico. Probabilmente è la causa che blocca il traffico all’interno della galleria della Vittoria e in via Acton e a piazza Municipio e in via Marina, proprio dove si trova il 154 con a bordo centinaia di persone e mia moglie e le mie due bambine.

Ore 20.20. finalmente vedo sbucare dalla galleria l’autobus. Escono sudate e stanche Stefania e le bambine. E via! Ci siamo, andiamo alla festa della pizza.

Usciamo sul lungomare. Migliaia e migliaia di persone, in piedi e seduti ai banchi delle decine di pizzerie che da Napoli e provincia hanno preso uno stand a questa importante manifestazione.

Ci informiamo. Sul marciapiede della villa ci sono i gazebo cassa. Tutti con una interminabile fila per comprare i ticket. Ne troviamo uno, cassa 11 quasi al centro della villa, dove la fila non è esagerata.

Ore 21.15. Riusciamo ad arrivare allo sportello, dove siamo costretti ad acquistare 4 menù completi. Pizza (solo margherita o marinara) bibita, dolce o gelato, caffè. Non è previsto un menù bimbi o la possibilità di comprare solo una pizza senza il menù. Fa niente, 40 euro il totale.

Ci dirigiamo di fronte verso gli stand delle pizzerie. Scegliamo la pizzeria. Una fila interminabile per aspettare il posto a sedere. Prenotiamo, siamo il numero 92, dobbiamo aspettare 26 numeri.

Ci siamo, con il sorriso e felici, ci accomodiamo in quella fiumana di gente seduta ai tavoloni, al nostro fianco, sullo stesso tavolo, una coppia, anziana. La signora è simpatica, ci dice che la pizza è squisita. Le bambine sono contente ma vogliono bere.

Nel frattempo che attendiamo che vengono a sparecchiare la tavola e prendere l’ordine prendo i tagliandi bibite e mi dirigo, da solo agli stand delle birre e della coca cola.

In entrambi gli stand una interminabile fila. Quella allo stand della birra è più piccola. Decido di iniziare da li.

Ore 22.15. Mi danno i due bicchieri di birra spillata, chiedo un vassoietto, anche di carta perché devo prendere anche le bibite alle bimbe. Non ne sono forniti. Ritorno al tavolo, poso le birre. Vado allo stand coca cola. Un’altra fila.

Arrivo al banco. Prendo i due bicchieri ritorno al tavolo. Le bambine felicissime ne vedermi tornare con le loro bibite. Sono felice anche io nel vederle sorridere e gesticolare in quella grande confusione, in quella festa, tra migliaia di teste colorate.

Arriva il cameriere. Ordiniamo le pizze.

gaia e raffi in attesa

Ore 22.45. arrivano le pizze. Buone. Le bambine e io e Stefania, le mangiamo con gusto e tra un sorriso e una chiacchiera con la coppia seduta di fianco passa un altro quarto d’ora.

Arriva il cameriere sparecchia facendoci capire che dobbiamo lasciare libero il posto.

Ci alziamo, la bambina ha ancora della bibita nel bicchiere. La lascia.

Decidiamo di visitare il villaggio della pizza, da lontano una musica forte, nei pressi della Rotonda Diaz un grandissimo palco e tanta gente accalcata sotto. Ci avviciniamo, e lungo il percorso animatori, maghi, saltibanchi.

23.15. Arriviamo al palco. Devo andare al bagno. Ci mettiamo d’accordo dove incontrarci io e Stefania per non perderci in quella folla. Cerco un bagno.

Mi informo un po’ e gli unici bagni sono dall’altro lato, verso piazza Vittoria. Mi tocca ritornare indietro. Lo faccio a passo veloce, facendo largo tra la folla. È urgente.

Trovo i bagni, finalmente. Una fila, accettabile. Aspetto, impaziente, almeno come sono impazienti gli altri in fila.

Ritorno da Stefania e dalle bambine. Da lontano mi vedono. Le bimbe mi corrono vicino, sono felici, è una festa quella confusione, e la musica è ad altissimo volume.

Decidiamo di prendere il gelato.

Andiamo verso uno stand della algida.

Dopo un lunga fila ci dicono che non c’è possibilità di scelta, c’è solo un tipo di gelato, che alla bimbe non piace, ma ci dicono che più avanti c’è un altra ditta con altri gelati. Grazie, che ragazzi gentili.

Mentre ci incamminiamo per trovare l’altro Stand vedo delle persone mangiare un babà. Decidiamo io e Stefania di prendere un babà.

Una fila accettabile allo stand della pasticceria. Due babà. Ritorno. Raffaella la più piccola lo vede, lo vuole anche lei. Gaia no. Vuole vedere quale gelato hanno all’altro stand dei gelati. Di nuovo in fila, ci metto poco. Ritorno, raffaella è felice, ha il suo babà. Gaia cambia idea. Vuole anche lei il babà. Ritorno in fila, gaia sorride, anche io. Sudato e stanco.

Tutti e quattro con il babà servito in un bicchiere ci incamminiamo, penso che sicuramente a Piazza Vittoria ci saranno molti pullman ad attenderci. Ma io ho qualche sospetto, e dico a Stefania che se non ci dovessero essere dei pullman prendiamo un taxi.

Alla fermata del 154 a piazza Vittoria decine e decine di persone. Aspettano tutti il pullman da tantissimo tempo che non arriva. Aspettiamo un po’. Niente e la folla che aspetta aumenta sempre di più. Sicuramente il sindaco aveva previsto una cosa del genre e avrà preso un accordo con i tassisti per potenziare i turni notturni. Decidiamo per un taxi. Andiamo dall’altro lato della piazza, dove c’è un posteggio taxi, sicuri di trovarne uno. Da lontano vedo tanti taxi e tanta gente intorno. Ci avviciniamo, sono tutti chiusi. Ci dicono che bisogna chiamare un numero. Chiamo e una signorina gentile mi risponde dicendo di richiamare tra venti minuti.

Ore 24.00. Decidiamo di andare a piedi, per via Chiaia verso piazza Municipio. Dopo circa mezz’ora arriviamo, stanchi, al teatro San Carlo. Dal lato della galleria vedo un taxi. Ci accompagnerà al parcheggio Brin. Forse.

Ho avuto l’impressione, ieri sera di essermi immerso in una pizza, Napoli sembrava una enorme pizza. Viva la Pizza, ma meglio mangiarla in pizzeria.

M. S. (tratto da facebook)

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