ROMA — Si capisce che ha sofferto di più a vendere Lavezzi. Ma al cinepanettone, un classico finora immancabile nel catalogo della sua Filmauro, Aurelio De Laurentiis dice addio senza lacrime. Ne ha fatti 28, non ci sarà il numero 29. Il prossimo film di Natale (come data di uscita) si intitola Colpi di fulmine ed è una commedia brillante e romantica. «Un movie-movie alla Stanley Donen, due film in uno, non chiamateli episodi, ma basta vacanze e viaggi esotici».
Fedele al suo comandamento («Il mio primo committente è il pubblico») il produttore ha preso atto che gli spettatori si sono disamorati del genere: lo scorso anno Vacanze di Natale a Cortina è andato bene — 13 milioni di incasso — ma niente a che vedere con i 22,8 di Natale a Beverly Hills del 2009. La prima storia, protagonisti Lillo e Greg, racconta di un ambasciatore presso la Santa Sede che, folgorato dall’amore per una bella pescivendola, chiede aiuto al raffinatissimo segretario perché lo aiuti a diventare un ruspante borgataro. La seconda avventura (si gira in Trentino perché «a Roma non si può più lavorare») è affidata a Christian De Sica, onestissimo psichiatra costretto a travestirsi da prete per sfuggire alla Finanza. Finirà in un paesino di montagna, innamorato di una carabiniera. E proprio Christian, il compagno di tanti cinepanettoni («Tra noi c’è un’amicizia genuina, con me tornerà a fare anche il regista», assicura il patron), lo invita a ripensarci: «Cambiare qualcosa è giusto, ma dire che il genere è morto è esagerato. Forse ci sarà un po’ di stanca, ma 13 milioni di incasso vorranno pur dire qualche cosa». Ne è convinto il regista Neri Parenti, che si ribella: «Non sono d’accordo con De Laurentiis. Nel 2011 abbiamo vinto il biglietto d’oro e ottenuto uno dei tre migliori incassi. Dal prossimo anno mi troverò un produttore per fare un film di Natale contro il suo».
Se la vedrà con Luca e Paolo, che la Filmauro ha messo sotto contratto dal 2013 al 2016 per quattro commedie con uscita a Natale. C’è già un titolo: Ti fidi di me? sui guai della gelosia. «Ho deciso di tornare prepotentemente al mio primo amore» insiste De Laurentiis, annunciando un accordo con la Universal per la «distribuzione fisica» come Paramount e Dreamworks. «Alla faccia di chi ha detto che stavo sbaraccando tutto e dei politici a cui non frega niente del cinema perché non porta voti». Produrrà 20 film in 30 mesi, tra cui il nuovo di Verdone, titolo provvisorio Sei personaggi in cerca d’amore, sulle inquietudini sentimentali di un gruppo di single di varie età, nel cast Paola Cortellesi e Virginia Raffaele, oltre allo stesso Verdone che sarà il regista. In cartellone Mr Love dell’esordiente Benedetta Pontellini con Riccardo Scamarcio e Luciana Littizzetto e Terzo tempo su rugby e redenzione dell’altro debuttante Enrico Maria Artale, il ritorno di Giovanni Veronesi, l’impegno per Bare fatte a mano con Leonardo DiCaprio e Ryan Gosling, una pellicola sull’oroscopo, Che la luna sia con te, in 12 episodi, tre film di Alberto Ferrari e il remake de Lo scopone scientifico («L’ho rivisto da poco, fantastico, potrei metterci George Clooney con Checco Zalone»). Per la prima serie tv, tratta da Io uccido di Giorgio Faletti, 6 episodi, De Laurentiis vorrebbe Richard Gere, Anthony Hopkins, Jean Reno e Jessica Biel. Grandi progetti infine nel settore della distribuzione, sia in Italia che all’estero, primo colpo il film sulla vita di Steve Jobs, ovvero Get inspired con Ashton Kutcher.
Giovanna Cavalli (Corriere della Sera)
De Laurentiis dice addio al cinepanettone
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