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Ho sempre difeso Mazzarri, ma è giunto il momento di riflettere sui suoi limiti

Ho sempre difeso Mazzarri. Nei momenti difficili, e dopo le sconfitte più assurde e indigeste. Ma stasera è diventata evidente una realtà che non possiamo più nasconderci: la squadra ha un limite che difficilmente potremo sperare di superare con questo allenatore. Ogni tecnico ha le sue fissazioni ed è legato a giocatori che in qualche modo possono rappresentarlo in campo.Ma insistere su una difesa così fragile, ignorando la crescita dei due acquisti più giovani (e più alti e più in forma) Britos e Fernandez fa venire mille dubbi sulla capacità di essere elastici necessaria in un torneo in continua evoluzione e massacrante per tutti i giocatori. E poi il gioco, in generale. Affidarsi solo alle ripartenze per cercare di segnare qualche gol, mi sembra sinceramente troppo poco per una squadra ambiziosa come il Napoli (e i suoi tifosi). Non voglio scendere in dettagli tecnici, ma perchè il Napoli non ha mai cercato seriamente un regista? Da questo punto di vista il nostro allenatore mi sembra che non abbia mai cercato una figura di questo genere perchè ha sempre preferito impostare il gioco della squadra sulla velocità. E qua torniamo al limite di schemi costruiti solo sulle ripartenze e alla difficoltà di Inler, e del Napoli in generale, a impostare il gioco quando la palla non scorre veloce. Da qui il collegamento al discorso possesso palla è automatico e imbarazzante. I nostri giocatori non sanno fare possesso palla. Tanti, troppi errori anche nei momenti di buona. Quante partite abbiamo perso o pareggiato per non aver saputo gestire e rallentare il gioco per l’incapacità di tenere il pallone senza regalarlo all’avversario? Anche psicologicamente il confronto con i momenti importanti è impietoso. Negli ultimi tre anni l’impatto con la partita decisiva è stato sempre deludente. Ultima e più semplice considerazione: diverse squadre con giocatori meno importanti dei nostri hanno dimostrato di avere un gioco più vario, incisivo e aggressivo del nostro (penso al Catania di Montella).

Insomma, io stasera (anche se arriveremo terzi e vinceremo la coppa Italia) ho sentito il segno di una resa invincibile.

Francesco Patierno

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