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Cavani salva il Napoli a Udine

Il Matador con una “doppietta” in cinque minuti, e negli ultimi cinque della partita, salva il Napoli a Udine (2-2). Ultimo quarto d’ora infernale. Prima di acciuffare il pari, Cavani sbagliava un calcio di rigore, il quarto su sei tiri dal dischetto. E, sull’ultimo tiro di Zuniga, Handanovic compiva un autentico miracolo sventando la rapina azzurra. Il pareggio lascia Napoli e Udinese dietro alla Lazio (terzo posto), ma ora a un solo punto dalla squadra romana.
Il Napoli si è salvato in superiorità numerica (60’ espulso Fabbrini) prendendo il sopravvento sull’Udinese nell’ultima mezz’ora, attaccando furiosamente e confusamente, ma con rabbia e con tanta volontà. Il Napoli “mai morto” dei tempi belli. Ma non è stato un bel Napoli a Udine. I friulani si lamentano di un arbitraggio “contrario”. Guidolin è stato espulso al 76’. Aveva provocato il direttore di gara sul rigore concesso al Napoli. Pare che, dopo la parata di Handanovic, urlasse: “Dagliene un altro”.
Per un’ora l’Udinese, molto raccolta e con un centrocampo folto davanti alla difesa a tre, è stata superiore. In difficoltà Inler contro Asamoah. Gargano, visibilmente non al meglio dopo le due ore di gioco allo Stamford Bridge, pressava senza molta efficacia, saltando da Pinzi a Pazienza. Con Inler “bloccato” gli toccava anche impostare l’offensiva. Dzemaili copriva poco, giocando troppo avanti. Sulla fascia sinistra, Dossena soffriva contro il giovane argentino Pereyra (21 anni). Britos sembrava spaesato senza punti di riferimento e così Cannavaro (Di Natale si appostava lontano dall’area). Campagnaro doveva impegnarsi in un duello acre con Fabbrini quando la mezza punta friulana andava a giocare sulla sinistra. Zuniga era costretto ad allinearsi ai difensori per le continue discese di Pasquale. Sulle fasce, il Napoli era costretto sulla difensiva.
Non c’erano Maggio e Lavezzi rimasti a casa in non buone condizioni. Mazzarri teneva Hamsik in panchina. Pandev e Dzemaili giocavano alle spalle di Cavani. Il Napoli non aveva gioco sulle fasce con Zuniga e Dossena risucchiati indietro. Pandev era il più vivace in avanti. Su Cavani la guardia ferrea di Danilo e Domizzi. La squadra azzurra cercava di filtrare per vie centrali, ma non sembrava ben messa in campo. Era una squadra squilibrata che, attaccando, non inquadrava lo specchio della porta (11’ Cavani schiacciava fuori una buona opportunità).
L’Udinese con cinque centrocampisti difendeva per aspettare di schizzare in contropiede puntando sulle girate rapide di Di Natale verso gli esterni. Col Napoli troppo avanti, Di Natale giocava un pallone astuto per Fabbrini a destra che Cannavaro non riusciva a chiudere. Sul cross basso di Fabbrini in area arrivava indisturbato Pinzi a battere De Sanctis (28’). Nessun centrocampista azzurro era tornato indietro ad ostacolare Pinzi.
Un tiro, un gol. Questa era l’Udinese del primo tempo. Cavani continuava a giocare anche dopo avere subito un brutto colpo sulla caviglia destra. Il Napoli andava al tiro due volte (38’ Gargano, 42’ Dzemaili). Handanovic era sempre attento. Protendeva i pugni e respingeva. Otto conclusioni del Napoli (tre nello specchio della porta) contro l’unica conclusione dell’Udinese che però valeva il gol di Pinzi. Erano le “cifre” del primo tempo.
E’ sembrata una partita persa nella ripresa quando Di Natale ha raddoppiato (52’) e Cavani falliva il calcio di rigore (74’). Sul gol di Di Natale, ancora una furiosa discesa a sinistra di Pasquale che si lasciava indietro Zuniga. Sul cross, il colpo di testa di Pinzi (ma chi doveva marcarlo? Dzemaili?) finiva sul palo. Sul rimbalzo, Di Natale insaccava da due passi. Era un Napoli senza identità. Come dargli fiducia per recuperare due gol? Mazzarri azzeccava la prima mossa: Hamsik per Gargano (54’). L’Udinese perdeva un uomo: seconda ammonizione per fallo su Campagnaro ed espulsione di Fabbrini (60’). I friulani contestavano vivacemente il secondo “giallo” apparso troppo fiscale.
In superiorità numerica, e con l’Udinese alle corde per le energie già spese (aveva giocato giovedì contro l’Az Alkmaar), il Napoli assediava la squadra friulana che si compattava tutta nella sua metà campo. Impossibile passare. Anche il Napoli era reduce dal mercoledì di Coppa e dalla battaglia di Londra. Non era mai veloce. Si affollava in avanti per attaccare con passaggi lenti e ripetuti favorendo il piazzamento dei friulani. Mazzarri rafforzava l’attacco con Vargas per Britos (64’). Ma quello azzurro era un assedio confuso. Usciva Di Natale per Floro Flores (73’). Un minuto dopo, il Napoli sembrava proprio spacciato. Sul cross di Dossena, Domizzi toccava il pallone con le mani nel contrasto aereo con Cannavaro. Forse il difensore azzurro lo spingeva. In ogni caso, l’arbitro decretava il rigore. Dal dischetto, Cavani si faceva parare il tiro (74’). Sembrava proprio la fine.
Ma il Matador usciva alla grande negli ultimi cinque minuti. Dzemaili guadagnava una ennesima punizione dal limite e Cavani la trasformava con una traiettoria mirabile (80’). Più difficile del rigore, ma perfettamente riuscita. Si giocava ormai davanti all’area dell’Udinese e il Matador non aveva ancora concluso il suo strepitoso finale. Sull’assist di Dzemaili, spostato a sinistra, infilava il 2-2 tra palo e portiere (85’). Un tiro di rabbia e un pareggio acciuffato per i capelli. E all’89’ Handanovic annullava una gran conclusione di Zuniga salvando il pari. La vittoria sarebbe stata troppo per il Napoli? Però che magnifico scippo sarebbe stato!
Mimmo Carratelli

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos (64’ Vargas); Zuniga, Inler, Gargano (54’ Hamsik), Dossena; Dzemaili, Pandev; Cavani.
UDINESE (3-5-1-2): Handanovic; Coda, Danilo, Domizzi; Pereyra (86’ Ekstrand), Pinzi, Pazienza, Asamoah, Pasquale; Fabbrini (60’ espulso); Di Natale (73’ Floro Flores).
ARBITRO: Rocchi (Firenze).
RETI: 28’ Pinzi, 52’ Di Natale, 80’ e 85’ Cavani.

SERIE A – 28^ GIORNATA. Parma-Milan 0-2, Fiorentina-Juventus 0-5, Cagliari-Cesena 3-0, Inter-Atalanta 0-0, Bologna-Chievo 2-2, Catania-Lazio 1-0, Siena-Novara 0-2, Lecce-Palermo 1-1, Udinese-Napoli 2-2. Lunedì 19: Roma-Genoa (20,45).

CLASSIFICA: Milan 60; Juventus 56; Lazio 48; Napoli e Udinese 47; Roma, Inter, Catania 41; Bologna 36; Palermo e Chievo 35; Atalanta e Cagliari 34; Genoa 33; Siena e Fiorentina 32; Parma 31; Lecce 26; Novara 23; Cesena 17.
Roma e Genoa una partita in meno.

PROSSIMO TURNO. Sabato 24: Milan-Roma. Domenica 25: Atalanta-Bologna, Cesena-Parma, Chievo-Siena, Genoa-Fiorentina, Juventus-Inter, Lazio-Cagliari, Napoli-Catania, Novara-Lecce, Palermo-Udinese.

COPPA ITALIA. Semifinali (ritorno).
Mercoledì 21: Napoli-Siena (1-2) e Juventus-Milan (2-1).

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