Ho una voglia irrefrenabile di correre, di macinare chilometri, scaricare la tensione. Si, proprio come Forrest (poi mi accorgo di non avere le scarpe da running! :D).
Non è l’intervento per la ricostruzione del crociato che mi innervosisce, ma il periodo post operatorio di “fermo” forzato che, per uno come me che sta continuamente in movimento, è una tortura non da poco.
Per un po’ mi mancherà passeggiare con i miei figli il fine settimana, incrociare i visi e gli umori della gente in giro per la città, delle persone che conosco . Il Palazzetto e gli amici della “palla a spicchi”.
Mi mancherà il S. Paolo, la curva, i miei compagni, la birra pre-partita condivisa con loro al Gazebo , l’odore dell’aria che si respira sulle gradinate, il caffè Borghetti, il contatto “visivo” con le maglie azzurre, un contatto quasi a pelle. Mi mancherà partecipare con i 60.000.
Per un po’, vivrò tutto virtualmente: corpo in poltrona e cuore in curva. E mi sentirò un po’ come il Tenente Dan… fortemente incazzato! La poltrona sarà il mio peschereccio di gamberi: sfiderò la tempesta, imprecherò , combatterò e, grazie al Forrest che c’è in ME, mi rimetterò in piedi al più presto… “Pronto alla battaglia, sempre a sostener la maglia…” (cit.).
Su Facebook ho condiviso un link di Forgione, un link che ripercorre l’impresa della “Cenerentola azzurra” in Champions, dal sorteggio alla qualificazione agli ottavi. Per Forgione “la Cenerentola è diventata principessa” (cit.), per me no. Per ME è la mia Regina, da sempre. Lo è stata quando lottava per la salvezza agli inizi degli anni ’80, quando i suoi alfieri erano i Castellini, Bruscolotti, Citterio, Ferrario, Krol, Vinazzani, Guidetti, Marangon, Nicolini, Damiani e Pellegrini. Seguirono i vari Diaz, Dal Fiume, De Rosa, Celestini, Frappampina, Dirceu (giusto per citarne qualcuno), fino a quando non arrivò il suo RE, il nostro D10S che la portò in gloria. Dopo la gloria ,il “maligno” l’ha sbattuta nelle “segrete” della serie C e da molti è stata abbandonata, dimenticata. Molti come me, non l’hanno fatto: le abbiamo portato pane e acqua, tenuta in vita, rigenerata, rinvigorita, dato forza. E’ stata sempre la nostra Regina, non solo dalla “C alla Champions…”.
Come spesso hanno fatto i suoi alfieri (GRAVATAR l’ultimo esempio), mi rimetterò in piedi e tornerò al suo fianco, dalla gradinata…. con i 60.000. Devoto a Partenope, come ho sempre fatto.
Un abbraccio a tutti i Napolisti.
Massimiliano Erro
Gamba immobile e cuore in curva, ecco per un po’ il mio Napoli
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