Pagelle – Si chiude il 2025 l’anno di Conte: l’uomo che ha sconfitto il populismo estetico e l’ossessione del 4-3-3 giochista
Meriterebbe l'intitolazione di piazze, strade e vicoli nonché murales e affreschi. A Cremona Hojlund il cannibale e McTominay l'ovunquista

Db Riyadh 21/12/2025 - Conferenza Stampa Supercoppa Italiana / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Le pagelle di Cremonese-Napoli 0-2, a cura di Fabrizio d’Esposito.
MILINKOVIC-SAVIC. Gli autoctoni grigiorossi fanno un po’ di ammuina dalle sue parti, ma le parate stanno a zero o quasi. L’unica emozione che dispensa Zio Vanja è nel finale quando lui e il Capitano fanno petto e contropetto con la pelota. Questione di cabeza. E non è poco – 6
DI LORENZO. Il suo terzismo difensivo è una certezza di questo Napule CamaleContico. E al 42’ il Capitano dei Due Scudetti ha finanche la sua occasione su assist biondo del meraviglioso HojGol – 6,5
RRAHMANI. Lui e Giovannino Gesù sono i badanti di Vardy e alla fine scespirianamente tutto è bene quel che finisce bene. Ma i due badanti un paio di cappellate le combinano – 6
JUAN JESUS. La sua vistosa cappellata principia da una respinta di testa. Detto questo pugna col predetto Vardy (sorprendente quel recupero al 24’) e dà sostegno alla fase di impostazione. Altro neo: come si fa, con la sua esperienza di tre lustri precisi precisi da professionista, a prendere ancora un giallo per proteste? L’arbitro è un autocrate in campo, contraddirlo sui falli banali non serve a nulla, dovrebbe saperlo – 6
POLITANO. I cross da calcio piazzato, che sia corner o punizione, sono una ciofeca, per fortuna che in corsa fa decisamente meglio. E così è da lui che origina la doppietta destrorsa di HojGol. Due traversoni vincenti, tiro respinto una volta, rimpallo poi, e due reti che continuano a costruire una nuova strada, laddove Annibale (Conte dixit) superò le Alpi ghiacciate con gli elefanti – 7
MAZZOCCHI dall’88’. Gli manca sempre la finezza del tocco finale, che sia un cross oppure un allungo sulla destra. Epperò abbiamo vinto e siamo tutti felici e contenti sul finire di questo straordinario Venticinque – 6
LOBOTKA. Da quando è ritornato in campo per tutta la partita, cioè dalla Supercoppa, Robotka è il decisivo punto di equilibrio della squadra, anche se il nuovo centro a due con Scott il Ross significa soprattutto gestione, contenimento e smistamento. Il Caro Lobo è magnifico, a parte un paio di passaggi imprecisi, e dimostra che il Napule contiano può cambiare i goleador (da Lukaku e McTominay dell’ultima stagione a Neres e Hojlund) ma non il Grande Architetto della terra di mezzo – 7,5
McTOMINAY. Un ovunquista strabiliante che poi non dimentica di essere un hombre vertical che si beve facilmente l’uomo. Che partita – 7,5
SPINAZZOLA. Nel primo tempo, cioè fino a quando resta in campo, Zio Spina è la sinistra azzurra – 7
GUTIERREZ dal 45’. Michelino l’ispanico predilige l’offesa alla difesa ma si farà. Figuriamoci se nelle mani del rivoluzionario in panca non si farà – 6
NERES. Il profeta David oggi lascia la scena al gemello diverso Rasmus, anche lui portatore salvifico di doppiette. Per certi versi meglio nei recuperi che nei dribbling. Per non parlare dei tiri, ne tenta due e gli vengono male entrambi – 6
BUONGIORNO dal 73’. Speriamo ritrovi presto il piglio e la concentrazione contiane e torni titolare – senza voto
HOJLUND. Rasmus il Rapace, il cannibale di Annibale Conte. Non ce n’è per nessuno, neanche per i compagni di squadra, anche se il Napule della ripresa è sovente lezioso e impreciso e spreca davvero tanto. Spalle alle porta preserva la pelota con il fisico e poi si gira. Oppure parte sui rilanci. Eppoi. Eppoi ancora l’opportunismo che ti fa stare nel posto giusto al momento giusto. Nel dopo-partita il bravo Nicola ha elogiato comunque la prestazione di Baschirotto: ha ragione e questo non fa altro che aumentare il valore della prova di HojGol – 8,5
LUCCA dall’88’. Un pallone tenuto bene e dato altrettanto bene, è l’indizio microscopico che la cura contiana abbinata alla competizione con Rasmus non può che fargli bene – senza voto
ELMAS. Il Macedone del Nord è il cavaliere oscuro (nel primo tempo è l’azzurro che fa più chilometri) che apre la strada a Zio Spina – 6
LANG dal 51’. La vivacità cazzuta e riccioluta del rapper Noa è un fattore che dà un contributo al gestionismo della ripresa – 6
CONTE. Sigilla il suo Venticinque azzurro con l’ennesima vittoria, affatto scontata. La favola dell’unico, vero rivoluzionario arrivato a Napoli era cominciata con le partite sporche, brutte e cattive. Dopo sedici mesi siamo ancora lassù, con una squadra diversa, a tratti spettacolare, e priva di tre dei suoi giocatori migliori (Lukaku, Anguissa, De Bruyne). Perdipiù ha smontato coi fatti tutti i luoghi comuni su di lui, che lo hanno idealizzato erroneamente come simbolo di un conservatorismo restio al cambiamento. Per non parlare della sua coerenza juventina, rimasta nel suo foro interiore come fanno i cattolici adulti in politica, e non ha mai offeso il popolo dei tifosi. Antonio Conte, lo ripetiamo, è il miglior allenatore della storia del Napoli, che ha sconfitto il populismo estetico e l’ossessione del quattro tre tre giochista. Almeno per lui, il voto è per questo anno incredibile. Meritebbe l’intitolazione di piazze, strade e vicoli nonché murales e affreschi. Buona fine e buon principio a tutti – 10
ARBITRO MARIANI. Zerbin vorrebbe raggirarlo ma Mariani è uno tosto e bravo – 6











