Non c’è autocritica sul fallimento dei test di medicina, l’ultima è accusare gli insegnanti di matematica di detestare la fisica

Mi è toccato leggere pensierini senza un briciolo di critica o di autocritica alla qualità dei corsi universitari, sarebbe interessante sentire gli studenti

L'università italiana test di medicina

Db Milano 18/03/2017 - universita' cattolica sacro cuore / foto Daniele Buffa/Image nella foto: universita' cattolica

Non c’è autocritica sul fallimento dei test di medicina, l’ultima è accusare gli insegnanti di matematica di detestare la fisica

In queste settimane si susseguono interventi per discutere l’attivazione del semestre filtro per l’ingresso a medicina. È evidente che qualcosa non ha funzionato. Una folla di giovani neodiplomati hanno riposto speranze ed energia in questo esercizio reso complesso – e forse inattuabile – da regole fatte malissimo. Un’analisi completa si potrà fare solo dopo più in là. Confido che qualcosa si salvi, senza lasciare decine di migliaia di ragazzi senza l’immissione a Medicina e con la perdita secca di un semestre, che inciderà molto sul loro percorso universitario.

Fra i tanti interventi preoccupati e più o meno sensati, ne ho letto uno, però, di un professore universitario di fisica che merita una replica. E francamente ho dovuto rileggerlo più volte, e anche darmi qualche pizzicotto, per essere sicuro di non star sognando ma di essere ben sveglio. L’argomento dell’articolo è sostanzialmente l’esito disastroso delle prove di fisica nei test di ammissione a medicina. L’obiettivo dell’intervista è allontanare da sé ogni minima responsabilità. E, per carità, non rivolgere neanche un’ombra di critica all’operato del ministro e dei suoi esperti. Anche di fronte a prese di posizione di persone ben più autorevoli. Sostanzialmente l’intervista contiene un atto d’accusa verso i professori di liceo che non sanno insegnare la fisica. Nel florilegio di modestissimi pensierini ce ne sono alcuni che meritano di essere rimarcati.

Cito una frase “In Italia la fisica è per lo più insegnata da laureati in matematica…. che sono di più dei fisici. I fisici sono poco interessanti all’insegnamento a scuola perché trovano occupazioni più stimolanti e meglio remunerate. I laureati in matematica mediamente detestano la fisica e la insegnano male.” Ma come si permette questo signore di tranciare simili giudizi? Insomma i fisici, che sono tutti grandi uomini, non sono attratti dall’insegnamento perché hanno cose più importanti da fare, e lo lasciano ai matematici che di fisica non capiscono nulla. Questa posizione è indifendibile e di una superficialità sconcertante, Che peraltro offende centinaia e centinaia di docenti di grande valore che operano quotidianamente nei nostri licei. Conosco decine e decine di professori di liceo che si impegnano con tutte le loro forze ad insegnare e ad esplorare esperimenti didattici innovativi.

E come si fa poi a non rivolgere un briciolo di critica o di autocritica alla qualità dei corsi universitari che sono stati somministrati agli aspiranti studenti di medicina? Sostanzialmente in molti casi essi si sono ridotti a leggere senza alcun commento le slides proiettate contemporaneamente in due o tre aule. Gli studenti non hanno avuto alcuna possibilità di interagire con il docente. Oltre al fatto che onestamente non è facile rapportarsi a platee di 4/500 studenti. Sarebbe comunque interessante chiedere ai ragazzi di quale utilità è stato il corso di fisica che hanno seguito.

Mi corre anche l’obbligo di osservare che sono proprio alcuni fisici assidui consumatori dei pavimenti ministeriali e frequentatori delle angisegreterie di ministri e sottosegretari – ovviamente a caccia di finanziamenti – che hanno confezionato i test senza alcuna attenzione al fatto che fossero commisurati alle conoscenze dei ragazzi. Per fortuna l’universo dei professori di fisica è di livello ben più elevato. Composto per lo più da studiosi di caratura internazionale, profondi conoscitori della matematica e che dedicano molta attenzione all’insegnamento. Curando gli studenti con grande dedizione. Essi insegnano anche al corso di matematica garantendo una preparazione più che ragionevole ai futuri matematici, che sono sicuramente largamente in grado di insegnare la fisica nelle poche classi di docenza dove ciò è consentito. Mai si sognerebbero di accettare di ridurre un corso alla passarella delle slides senza commenti, senza stimoli diciamo la verità trasudando noia incontenibile.

Un autorevole dirigente scolastico, persona di grande equilibrio, mi ha detto: “Se io fossi il suo dirigente scolastico e lui fosse un mio docente io aprirei un istruttoria sul fatto.”

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