L’Equipe: nella prevenzione sulle piste da sci, gli italiani meglio di noi (in Italia obbligo del casco sulle piste)
L’Italia diventa il primo Paese europeo a rendere obbligatorio per tutti l’uso del casco sulle piste da sci, una misura che potrebbe presto ispirare i vicini d’Oltralpe.

Frances Cyprien Sarrazin skies during a training session before his crash, ahead of the Men's downhill race of the FIS Alpine Skiing World Cup event, in Bormio on December 27, 2024. Cyprien Sarrazin suffered a heavy fall on December 27 during the second training session before the World Cup downhill in Bormio (Italy) which he won just a year ago. (Photo by Fabrice COFFRINI / AFP)
L’Italia diventa il primo Paese europeo a rendere obbligatorio per tutti l’uso del casco sulle piste da sci, una misura che potrebbe presto ispirare i vicini d’Oltralpe. La norma riguarda sciatori, snowboarder e persino chi pratica la slitta, con sanzioni fino a 150 euro e, nei casi più gravi, il ritiro del forfait giornaliero. Lo dice, con un pizzico di invidia l’Equipe che racconta come la Francia sia indietro nella normativa.
I transalpini siamo noi e siamo migliori nella prevenzione sulle piste da sci
“Venerdì scorso, i deputati transalpini – che sarebbero gli italiani ndr – hanno approvato l’obbligo per tutti, dal 1° novembre, di indossare un casco sulle piste del Paese”. “La regola si applica anche ai francesi nelle stazioni transfrontaliere, come a Montgenèvre, dove dovranno proteggersi una volta passati dal lato italiano.” In realtà, l’Italia era già avanti sul tema: “Vietava già ai minori di 18 anni di sciare senza casco.” Ora, però, la misura si estende a tutti, adulti compresi, in un’ottica di prevenzione e responsabilità. Dati e studi ne confermano l’urgenza. “Secondo il sistema nazionale di osservazione della sicurezza in montagna (Snosm, l’88% dei praticanti lo porta già in stazione.” Ma la consapevolezza non basta: la legge serve a rendere obbligatoria una buona abitudine che molti ancora trascurano.
La Federazione francese di sci si dice favorevole a una norma simile anche in patria. «L’uso sconvolge le abitudini e richiede per alcuni degli investimenti, ma non può che rendere la pratica più sicura.»” spiega Pierre Mignerey direttore tecnico nazionale della Ffs, sottolineando come la sicurezza sia ormai parte integrante del futuro dello sci. I numeri parlano chiaro: “Il Snosm ha contato quasi 52.000 feriti nel 2024, su circa 10 milioni di sciatori in Francia, e 29 morti sulle piste.” La tendenza è in crescita, mentre le Alpi francesi si preparano ad accogliere i Giochi invernali del 2030. L’obbligo del casco, dunque, non è solo una questione di prudenza, ma di civiltà.
Alcuni incidenti restano impressi nella memoria collettiva. “Nel gennaio 2022, l’attore Gaspard Ulliel è morto a causa di un trauma cranico dopo una collisione con un altro sciatore nella stazione di La Rosière. Sciava senza casco.” E pochi giorni prima, “una bambina britannica di cinque anni era morta a Flaine, in Alta Savoia, investita da uno sciatore a velocità eccessiva.”











