Sinner, era necessario il tour de force? Chissenefrega di giocare più tornei per diventare numero uno (Panatta)

Sul CorSera: Alcaraz ci ha visto giusto rinunciando a Shangai. C’è un problema di fragilità nel tennis, non fisico, ma dell'intero sistema.

sinner alcaraz

Italy's Jannik Sinner (R) winks at Spain's Carlos Alcaraz ahead of their men's singles final tennis match on the fourteenth day of the 2025 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 13, 2025. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP)

Jannik Sinner ha dovuto dare forfait al Masters 1000 di Shangai per un problema di crampi alla coscia, giocando in condizioni climatiche estreme. Carlos Alcaraz, invece, aveva rinunciato al torneo già prima di giocare. Per l’altoatesino si prospetta un lungo mese e mezzo pieno di competizioni, anche se dovrà necessariamente rinunciare a qualcosa.

Alcaraz ci ha visto giusto rinunciando a Shangai, Sinner piegato dal tour de force

L’ex tennista Adriano Panatta scrive sul Corriere della Sera:

C’è un problema di fragilità nel tennis? Direi proprio di sì. Ma riguarda tutti, non solo Sinner, e non è un problema fisico. Piuttosto, dell’intero sistema. Fateci caso, in una stagione straordinaria come lo sono tutte quelle in cui si vincono due tornei del Grand Slam, Jannik ha perso due occasioni che hanno finito per deludere le proprie ambizioni e obbligarlo a compiere scelte diverse. La prima a Cincinnati, l’altra a Shanghai. Due tornei giocati in condizioni estreme, quasi fossero prove di sopravvivenza. Finiti con due ritiri evitabili, e dolorosi. Ai miei tempi era più facile girare i tacchi e andarsene. Oggi magari è meno facile, non lo so, ma si può dire no preventivamente. Alcaraz l’ha fatto prima di Shanghai. Bella mossa Carletto, poco da dire. Hai visto giusto. Sinner ha giocato a Pechino, poi a Shanghai. Ora è atteso dai milioni di Riad, poi Vienna, l’indoor a Parigi, le Finals e la Davis. Tutto in un mese e mezzo.

Mi chiedo, ma è proprio necessario questo tour de force? C’era proprio bisogno di andare a Pechino? Conosco la replica: i punti, la classifica, il numero uno… E chissenefrega di tutto questo non ce lo mettete? I giocatori più forti, oggi, hanno la fortuna di poter programmare la stagione solo sui tornei del Grand Slam e sui Masters 1000. Vero è che Sinner ha avuto una stagione corta per via della stupida squalifica doping, ma il discorso di fondo non cambia. Tanto più che i Masters sono diventati tutti o quasi di due settimane, e obbligano a periodi di lavoro sempre più lunghi. Primo e secondo hanno gli stessi vantaggi. Se il podio più alto deve arrivare, può farlo per vie naturali, inutile giocare tornei in più. Anche perché le condizioni di stress non sembrano interessare granché gli organizzatori. L’unico torneo che ha preparato un regolamento riguardante il caldo e l’umidità è lo Slam australiano.

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