Su Dazn telecronaca da Marte di Milan-Bologna: perenne elogio della squadra di Italiano che non ha fatto un tiro in porta
Non se ne può più dell'elogio del nulla. A calcio si gioca per fare gol. Il Milan ha vinto, colpito 4 pali, s'è divorato gol, rigori negati. Ma per Dazn il Bologna ha imposto il suo gioco

Ni Napoli 25/08/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Bologna / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Vicenzo Italiano
Su Dazn telecronaca da Marte di Milan-Bologna: perenne elogio della squadra di Italiano che non ha fatto un tiro in porta
Ieri sera ho guardato Milan – Bologna, terza giornata di campionato della Serie A.
Lo sappiamo, è finita 1-0 per il Milan, un risultato che va un po’ stretto ai rossoneri che hanno colpito 4 pali, sprecato diverse occasioni e si sono visti negare un rigore francamente solare nei minuti finali.
Ho guardato la partita su Dazn, con la telecronaca di Ricky Buscaglia. Non me ne voglia il giornalista, non ho niente contro di lui, ma quello che ho sentito durante e dopo la partita mi sembra provenire da un universo parallelo, dove le partite a calcio si giocano senza le porte.
Sì, perché il Bologna ieri ha chiuso i quasi 100 minuti giocati senza effettuare un solo tiro nello specchio della porta. Nemmeno uno. Entrambi i portieri del Milan (Maignan e il subentrato Terracciano) potevano tranquillamente evitare di mettere i guantoni.
Di più, come certificato dai dati di whoscored, Il Bologna ha evitato come la peste l’area di rigore avversaria.
La heatmap (si chiama così la grafica che evidenzia i punti del campo in cui si è toccato il pallone) parla chiarissimo: il Bologna si è tenuto al largo dai 16 metri avversari, cimentandosi in una operazione di circumnavigazione degna delle migliori esercitazioni della marina militare per evitare le mine.
Il punto è che durante e dopo la partita mi è toccato sentire di un Bologna che ha “imposto il proprio gioco“, è “uscito a testa alta” da San Siro, che ha “costretto il Milan a difendersi” per buona parte del match. Italiano nelle consuete, inutili, conferenze post gara ha detto “noi potevamo fare qualcosina in più [tipo tirare in porta, nda], in primis nel primo tempo, nel secondo tempo ripeto che potevamo sfruttare le loro ammonizioni, Il Milan ha solo il campionato e alla lunga fa la differenza.”
A un certo punto, nel calcio, è arrivata questa ondata modaiola di ritenere più utile e gradevole un triangolo fatto tra il proprio portiere e i difensori centrali rispetto a un dribbling e a un tiro in porta. È l’ondata che ha portato Thiago Motta, l’anno scorso, alla guida della più blasonata squadra italiana e che ancora oggi bolla Allegri come una specie di residuato bellico, dedito al difensivismo e alla bruttezza.
Forse è giunto il momento di piantarla e di certificare, anche attraverso le telecronache e i commenti post partita, che una squadra che ha chiuso una partita senza tirare in porta ha giocato male, anzi malissimo. Altro che “testa alta”. E invece di stare a guardare dati inutili come il possesso palla, dovremmo concentrarci sui dati che mancano, come i tiri in porta.
Wayne Gretzky, miglior giocatore di sempre nell’hockey su ghiaccio, diceva “Sbagliate il 100% dei colpi che non tirate” e mi sembra un approccio esemplare allo sport dove contano i punti segnati. Le osservazioni estetiche sui triangolini in difesa e i passaggetti le lascio volentieri agli appassionati degli sport di figura, come il pattinaggio artistico e i tuffi dal trampolino.