Spezia, Empoli e tante altre. Sono andati via giocatori storici ma nessuno era Casemiro. Spalletti ha tutti gli occhi addosso, lui con questa rosa può divertirsi

Troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante
Ha colpito l’atteggiamento di ieri di Luciano Spalletti in conferenza stampa. Pompiere, persino troppo. A tanti tifosi è piaciuto. Ai tifosi piace il comportamento bunker, l’uno contro tutti, la difesa mourinhiana.
A noi è piaciuto meno. Anche perché ci sembra enfatizzato il ruolo dell’esperienza e il peso del Napoli passato. Lo diciamo sostenuto dai fatti. Senza voler tornare a quel Napoli-Verona che disgregò la tifoseria – quelle settimane furono un inferno, se ne parlò per un tempo infinito, alcuni dissero che non avrebbero più seguito il Napoli – rimaniamo allo scorso anno. E la squadra di esperienza è la squadra che ha perso in casa contro Spezia ed Empoli, che è venuta meno (come sempre) nel trittico topico contro Fiorentina, Roma ed Empoli. Insomma aver perso Insigne Mertens e Koulibaly (l’unico per cui la nostalgia è più comprensibile) oltre a Ospina e gli altri non è come aver perduto Casemiro che ha sul comodino cinque foto con cinque Champions diverse. C’è esperienza e esperienza. Questo Spalletti non può non saperlo.
Non è stato certamente casuale il riferimento di Spalletti alla schifosa (non ci sono altri termini) contestazione dello scorso anno all’esterno dell’hotel Caracciolo con lancio di uova e pietre.
«L’entusiasmo in città è che venite in hotel e ci venite a prendere fuori come è successo lo scorso anno».
Ha ragione da vendere il tecnico che teme il passaggio dall’entusiasmo alla contestazione anche feroce. Perché è una squadra nuova, non solo giovane. Anche perché essere giovane a nostro avviso non ha una connotazione negativa. Ma è una squadra che non si conosce, che va assemblata e che può commettere passi falsi. Come del resto ha sempre commesso il Napoli degli esperti. Andrebbe ricordato questo altrimenti sembra che prima nel Napoli ci fossero Modric, Kroos e Benzema. Non è così. C’erano giocatori forti che hanno dato tanto ma che hanno sistematicamente fallito tutti gli appuntamenti importanti.
È ovvio che adesso gli occhi saranno tutti puntati su Spalletti. De Laurentiis e Giuntoli gli hanno messo a disposizione una rosa importante, è innegabile. Se arrivasse pure Navas, il discorso dell’esperienza sarebbe più complesso da portare avanti (lui di foto con le Champions ne ha tre). È ovvio che sarà giudicato da quel che quel che il Napoli mostrerà sul campo. È una delle rose più complete della gestione De Laurentiis, se non la più completa. È il bello di qualsiasi lavoro confrontarsi con nuove avventure. L’importante è essere messi nelle condizioni ideali. E ci pare che Spalletti non possa lamentarsi. Il calcio lo conosce e lo insegna come pochi altri. Potrà divertirsi anche lui, senza voltarsi troppe volte indietro.