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Garanzini: “Quando critichiamo il Var, ricordiamoci di Alemao e dell’arbitraggio di Verona-Milan”

Su La Stampa: storie e arbitraggi di un’altra epoca. Il Milan perse progressivamente perso la testa, e qualcuno l’aiutò a perderla

Garanzini: “Quando critichiamo il Var, ricordiamoci di Alemao e dell’arbitraggio di Verona-Milan”

Stasera c’è Verona-Milan e i corsi e i ricorsi storici si sprecano. Il Giornale ha intervistato Rosario Lo Bello arbitro di quella partita nel 1990, Gigi Garanzini ne scrive su La Stampa.

Il Napoli pochi giorni prima già si era visto recapitare a domicilio i due punti a tavolino per la moneta che a Bergamo aveva colpito Alemao. Colpito di sicuro, e tanto forse bastava: ma non affondato, se è vero che fu lo storico massaggiatore Carmando a tener giù Alemao quando quello stava provando a rialzarsi. Storie di tutt’altra epoca, come si può vedere. E arbitraggi pure. Quel 18 aprile del ’90, al Bentegodi, l’arbitro Rosario Lo Bello figlio d’arte espulse prima Sacchi dalla panchina, poi Van Basten che dopo un fallo non fischiato a metà campo si era sfilato la maglia e l’aveva gettata a terra, poi Rjikaard per un doppio sputo nella sua direzione e infine Costacurta.

Che il Milan avesse progressivamente perso la testa è fuori discussione. Che qualcuno l’avesse quantomeno aiutato a perderla, pure. Così andava il calcio nostrano negli anni ’70 e ancora all’alba dei ’90. Quando oggi ci lamentiamo, spesso a buon diritto, dello strapotere delle immagini e dell’immanenza della Var, faremmo bene a ricordarcene, a cominciare da chi scrive.

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