Napoli non avrà un “piazzale Ascarelli”. Due veti cancellano il fondatore del Calcio Napoli
Sul Mattino. In Commissione Toponomastica hanno votato contro l’Istituto di Storia Patria e un comitato civico di quartiere, perché cambiare nome a Piazzale Tecchio dopo anni avrebbe causato problemi nel ricevere la posta

Giorgio Ascarelli (tratta dal libro “Presidenti”, per gentile concessione dei Davide Morgera)
Piazzale Ascarelli non ci sarà. Il fondatore del Calcio Napoli non avrà una piazza intitolata. Lo scrive il Mattino. Sembrava ormai cosa fatta la sostituzione dell’intestazione di “piazzale Tecchio”, a Fuorigrotta, con “piazzale Ascarelli”. E invece, durante i lavori della Commissione Toponomastica, sono arrivati due veti a fermare tutto.
Uno è quello dell’Istituto di Storia Patria. L’altro, quello di un comitato civico dei residenti nel quartiere.
Scrive il quotidiano:
“La motivazione resta oscura. Ma ad affossare il progetto ha contribuito anche la miope avversione di un non meglio comitato di residenti nella zona: i quali avrebbero opposto un fermo “no” al cambio della lapide marmorea nel largo di Fuorigrotta che dà accesso alla stazione, con una originale motivazione: modificare, dopo tanti anni, il nome di una via o di una piazza creerebbe confusione e difficoltà persino nel recapitare la posta”.
Fu il sindaco de Magistris, nel gennaio 2018, ad annunciare che Ascarelli avrebbe avuto una piazza dedicata. E invece, a distanza di due anni, la proposta cade nel vuoto, come la speranza dei tifosi napoletani di vedere celebrato e ricordato per sempre un ebreo napoletano che fu un uomo esemplare.
“Imprenditore, filantropo e sportivo, oltre a fondare il Calcio Napoli, commissionò e finanziò a proprie spese la costruzione di un nuovo campo sportivo, di proprietà privata del club, al Rione Luzzatti, nei pressi di piazza Garibaldi, quello noto per l’Amica geniale. Uomo di cultura, ma soprattutto filantropo. A Napoli quasi nessuno lo ricorda più. Eppure fu lui, tra le tante cose buone realizzate in questa città, a finanziare anche un orfanotrofio a Posillipo“.