Collina: «Il Var è irreversibile. Se gli arbitri sbagliano devono ammetterlo»

A Radio24: «L'Ifab non è un consesso di parrucconi. Siamo lontani dal tempo effettivo. Come Fifa abbiamo cercato di aumentare il recupero. Il fallo di mani? Deve essere volontario»

A Radio24: «L'Ifab non è un consesso di parrucconi. Siamo lontani dal tempo effettivo. Come Fifa abbiamo cercato di aumentare il recupero. Il fallo di mani? Deve essere volontario»

A Tutti Convocati, su Radio 24, ha parlato il capo degli arbitri Fifa, Pierluigi Collina, membro dell’Ifab. 

«L’Ifab lavora tutto l’anno, valuta, studia, dibatte per poi arrivare ad una sintesi con novità regolamentari. Le commissioni che lavorano ne sanno di calcio, capi tecnici ed esperti come ex calciatori tipo Figo. Sorrido quando definiscono Ifab consesso di parrucconi. Venivamo dalla stagione 19/20 iniziata con molti cambiamenti. Quest’anno ci siamo focalizzati sul rifinire alcuni di questi cambiamenti sulla base dell’esperienza di metà stagione. Il fallo di mano per essere punibile doveva essere atto volontario, ma in pratica venivano puniti falli di mano involontari. Abbiamo codificato che la volontarietà è solo uno dei criteri per rendere punibile un fallo di mano».
Sul Var:
«Sembra che il Var sia sempre esistito. La prima volta che ne discussi era novembre 2014, in pochi anni siamo passati da un’idea a qualcosa che si utilizza nelle più importanti competizioni. Il Var è un cambiamento irreversibile che dobbiamo migliorare e applicare in maniera sempre più omogenea, far diventare più democratico anche per paesi con meno risorse economiche e tecnologiche. Il Var è tecnologia al servizio dell’uomo, ma è l’uomo che prende la decisione finale. L’uomo per definizione è fallibile. Dipende dalle varie culture quanto sia possibile accettare un errore o meno, da qui le differenze di utilizzo che ci sono state».
Bisogna renderne l’utilizzo più omogeneo, ha aggiunto.
«Non si può passare da un campionato in cui viene usato il Var ogni due per tre e uno in cui viene usato poco e nulla. Per questo dobbiamo renderne l’utilizzo più omogeneo».
La valutazione è comunque positiva.
«Valutazione positiva di questi primi anni di Var, i pro sono più dei contro. L’obiettivo è di far sempre meglio, abbiamo migliorato in questi anni anche la stessa tecnologia. Siamo ancora in una fase iniziale, ma sin dall’inizio abbiamo detto agli arbitri, la maniera migliore per dimostrare solidarietà e amicizia tra gli arbitri non è non dire che chi è in campo ha sbagliato, ma il contrario».
Sul tempo effettivo:
«Ne è stato discusso nei panel Ifab, cambierebbe molto le logiche anche di chi trasmette una partita di calcio, non siamo lontani già ora secondo me dal tempo effettivo. Come Fifa abbiamo cercato di aumentare il recupero, lo abbiamo visto nei Mondiali 2018. La gente paga il biglietto per vedere calcio giocato, più fai recupero, più aumenta il divertimento».
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