Ragazzini sul filo del coma etilico, i medici: “Abbiamo gli studi pieni di genitori disperati”

La Fmmg Napoli: "E' un'emergenza sociale. I genitori ci chiedono aiuto. Spesso si tratta di adolescenti insospettabili, i comportamenti più rischiosi sono quelli delle ragazzine"

alcol

L’abuso di alcol tra i giovanissimi

“è ormai una vera emergenza sociale alla quale dobbiamo essere in grado di rispondere”.

Lo dichiarano Luigi Sparano e Corrado Calamaro, medici di medicina generale della FIMMG Napoli.

Si tratta di ragazzi giovanissimi, spiegano, per i quali i genitori si rivolgono ai medici per sapere come affrontare il fenomeno, sempre più dilagante. E loro devono provare a sostenerli e aiutarli.

“Ogni fine settimana i pronto soccorso cittadini si riempiono di giovanissimi sul filo del coma etilico, rischiando persino di non cavarsela. Questi ragazzi ce li ritroviamo spesso nei nostri studi, accompagnati dai genitori”.

I due medici forniscono anche l’identikit del giovane che abusa di alcol.

“L’identikit del giovanissimo che abusa di alcol e sostanze stupefacenti è spesso quello di un
adolescente insospettabile. E colpisce che in relazione all’alcol i comportamenti più rischiosi siano spesso quelli delle ragazzine. I giovanissimi non si rendono conto dei rischi anche a lungo termine ai quali si espongono”.

I genitori, però, dichiarano, stanno iniziando a capire la gravità del fenomeno.

“Fortunatamente, anche grazie alla grande attenzione mediatica, i genitori stanno sempre più prendendo coscienza del problema e non tendono a giustificare i figli parlando di semplici bravate”.

Sparano e Calamaro parlano di campanelli di allarme da non sottovalutare, per capire se il proprio figlio fa abuso di alcol. Come l’eccessivo nervosismo, o atteggiamenti letargici, ma anche problemi
intestinali particolarmente persistenti.

“Ad ogni modo non si deve mai saltare a conclusioni affrettate. Il solo modo per scoprire se effettivamente ci sia un comportamento deviante è quello di effettuare analisi cliniche. Guardando in modo particolare ai valori epatici e alle urine. I nostri studi sono sempre aperti, per questa piaga sociale è importante che medici e famiglie facciano squadra”.

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